Essere fiscali
22 agosto 2010
Dal blasonato quotidiano di un altro grosso gruppo editoriale italiano, alcuni colleghi oggi danno addosso a Vito Mancuso e alle considerazioni che ieri ha affidato a Repubblica, e più che altro a quegli autori di sinistra che continuano imperterriti a pubblicare con Mondadori e le sue affiliate, tra cui l’antica gloriosa Einaudi.
Nel mio post Atto di coraggio, mi son limitato a definire tale la presa di posizione del teologo in relazione a quello che lui definisce un problema di coscienza: «Come posso fondare il mio pensiero sul bene e sulla giustizia, e poi contribuire al programma editoriale di un’azienda che a quanto pare, godendo di favori parlamentari ed extra-parlamentari, pagherebbe al fisco solo una minima parte (8,6 milioni versati) di un antico ed enorme debito (350 milioni dovuti)? Come posso fare dell’etica la stella polare della mia teologia e poi pubblicare i miei libri con un’azienda che non solo dell’etica ma anche del diritto mostrerebbe, in questo caso, una concezione alquanto singolare?».