Presunzioni editoriali
26 marzo 2020Se non avessi la nevralgia posterpetica scriverei un romanzo intitolato Manana.
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Se non avessi la nevralgia posterpetica scriverei un romanzo intitolato Manana.
Brucio,
ardo,
implodo,
pulso,
innesco reazioni chimiche,
trasformo materia,
sprigiono energia,
scateno forze,
vivo,
muoio,
amo,
comunico,
mi relaziono.
Ecco.
Chi di gelosia perisce, di gelosia ferisce.
Un pilastro della consapevolezza umana poggia sul fatto di porsi delle domande e darsi delle risposte, sul fatto, cioè, di non attendere che ci vengano poste e di dover trovare qualche spiegazione da dare a quanto sollecitato. Solo la furbizia opera ingegnandosi sempre una qualsivoglia replica alle questioni poste da altri, indipendentemente dalla loro validità. Eppure, questo monologo interiore, che caratterizza il saggio e lo distingue dall’opportunista, lo colloca in un’area simile a quella entro cui si muove l’individuo che ode le voci e per ciò è sul punto di delirare.
Quelli che hanno capito cos’è un aforisma dopo che Facebook ha ingrandito il corpo dei post brevi.
Parafrasando Kennedy: non pensare a quello che gli altri possono fare per te, pensa a quello che tu puoi fare per gli altri (anche se qualcosa hai già fatto).
Sia detto senza offese: talvolta penso che sia più difficile fare Glenn Gould che Johan Sebastian Bach.
Abbiamo un solo modo di vincere, anche a costo di perdere: stare nella legalità.
Detesto i giovani che non lasciano il posto sull’autobus agli anziani, ma anche gli anziani che se ti sposti per agevolare il loro incerto incedere neanche ti accennano un sorriso. Suppongo siano stati giovani che non lasciavano il posto sull’autobus agli anziani.
Siamo passati dalla “ragione di Stato” che prevale su quella degli individui alla “ragione di Stato” che prevale su quella degli altri.
«Ah!», ha detto lui al colme del piacere.
«E… b, c, d… z, dove sono?», ha chiesto lei sconcertata.
Se in testa hai uno di questi tre pensieri, hai un buon motivo per andare in analisi:
1. Sto male
2. Forse son io che sbaglio, non gli altri
3. C’è qualcosa in me che non va
Quando si dice che un’idiota e pur biasimevole condotta è tuttavia “umana”, si ammette al medesimo istante che essere umani è idiota e, forse, anche biasimevole.
Rinunciare a trasformare ogni pensiero in uno scritto. A partire da questo.
Per venire a letto con te venderei l’anima al diavolo. C’è un solo problema: non credo all’esistenza del diavolo (e poco anche a quella dell’anima)..
Uso talmente poco il punto esclamativo che faccio fatica a trovarlo sulla tastiera.
Mi sto convincendo sempre di più che è insensato combattere.
Non avere quattro mani e quattro braccia è un motivo valido e sufficiente per non credere all’esistenza di Dio (anche se in tal caso ne pretenderemmo 8).
Un difetto dei cattolici è che non solo provano i sensi di colpa, ma cercano di instillarteli. Nel mio caso invano.
Evitare di dire che si sta male anche nel caso in cui così davvero si stia dà la possibilità di non dover aggiungere che si sta meglio qualora tale sia il nuovo scenario. Ma sono davvero pochi coloro i quali si sono resi conto di questa educata banalità.
Verrà la morte, avrà i miei occhi e li troverà svegli ed aperti. E chissà se se la sentirà di guardarci dentro.
Se trovo quello stronzo che ci ha rubato la possibilità di dirci “Stai sereno!”
Mi schiererò dalla parte di coloro che sono contrari al riconoscimento delle coppie di fatto e all’estensione delle forme familiari il giorno che questi stessi paladini della morale sosterranno l’abolizione della chirurgia estetica.
Bisognerebbe togliere 980,5 € a quell’1% della popolazione mondiale che, possedendo ipoteticamente 1.000 €, detiene la stessa ricchezza di cui dispone il 99% della popolazione. Così tutti vivrebbero con 19,5 € a testa. Tutto il resto è fiato sprecato.
Con tutto il rispetto per gli ingegneri, gli architetti, gli industriali e i creativi, vorrei ricordare loro che innanzitutto dovrebbero ingegnarsi, architettare, industriarsi e creare. Ma ho il sospetto di chiedere troppo.
Donna avvisata, mezza salvata. La metà non salvata, però, non te la levi più di torno.
Sono tutti a favore del libero mercato, del libero scambio, della libera circolazione delle merci, ma non della libera circolazione degli esseri umani.
Con un candore e un’ingenuità che, da quanto sono insoliti, possono apparirci artefatti e falsi, Eike Schmidt, appena nominato direttore della Galleria degli Uffizi, su “Repubblica” dichiara: «il capo della Ferrari non deve essere un semplice ingegnere, ma anche un manager». Vorrei invitarlo a cena una di queste sere e fargli presente che dalle nostre parti sarà una rivoluzione quando il capo della Ferrari non dovrà essere un semplice manager, ma anche un ingegnere.
Avrei tanto bisogno di un consiglio. Da Karl Kraus.
Dio è un’idea, ma anche l’idea è un dio.
Antiche lezioni: dare a Cesare quel che è di Cesare, a dio quel che è di dio, e pane al pane, vino al vino, rose alle rose…
Ho passato metà della mia vita facendo lo sforzo di ricordare e l’altra metà facendo quello di dimenticare.
Avviso agli interessati: l’ego ferito dipende dall’ego, non dalla ferita, tanto meno da chi si pensa l’abbia inferta.
Quest’incapacità predominante dell’umanità di contrariarmi mi spinge sempre più verso la necessità di contrariarla.
Lasciate in pace chi in pace ha scelto la sua pace.
Una piazza è una piazza, come una piazza è come una piazza.
No, non sono mai troppo triste. Posso sempre esserlo di più.
L’ho amata tanto che ogni canzone me la ricorda.
Io non sto con Israele. Io non sto con la Palestina. Io sto in Israele e in Palestina.
Non c’è cosa più intelligente che riuscire a spiegare a un intelligente quanto anche possa essere stupido.
Non c’è cosa più stupida che tentar di spiegare a uno stupido quanto sia stupido.
La cosa interessante degli emoticon è leggerli al contrario, dal disegnino alla punteggiatura.
C’è troppa gente in ogni momento pronta ad echeggiare ed occhieggiare.
Oggi un uomo è morto dinanzi ai miei occhi. E quel che conta è la sua morte, non i miei occhi.
“Quando un uomo con un’Alfa incontra un uomo con una Lancia, l’uomo con la Lancia è un uomo morto. Dicevi così, Ramon?”
I genitori si conobbero nel Pci. I figli in un pc.
In inglese “repository” significa deposito, ricettacolo, ripostiglio, magazzino. Ma agli informatici mancano le parole per dirlo.
Avrei fatto bene da bambino, giocando ai cow boy, a comprendere che l’assalto alla diligenza sarebbe stata una condanna per l’intera esistenza: far bene le cose, con cura e scrupolo.
Chi non ha la forza di guardarti negli occhi non può governare. Se lo fa è grave.
Usando il diminutivo del mio nome, Dani anziché Daniele, si lascia che io sia giudice e non che per me lo sia dio.
Ninetta mia nascer di maggio
ci vuole tanto, troppo coraggio.
Ninetta bella in quest’inferno
avrei preferito venirci d’inverno.
Ich dabin
Avevo in mente una poesia. È rimasta nel cuore.
Credo che ogni individuo su questo pianeta disponga di circa 36,5 km quadrati di terra emersa. Forse faremmo bene di tanto in tanto a ricordarcelo e a farci un po’ più in là.
Dicono che il mestiere più difficile sia quello del genitore, ma anche quello del figlio non scherza.
Chi è causa del suo mal pianga se stesso… e lasci in pace quelli di cui si è servito per procurarselo.
Non solo è molto bello quando le strade si ricongiungono, ma anche sapere che i percorsi fatti non erano così distanti l’uno dall’altro.
Perdere alle elezioni e dare di «indifferenti o succubi» alla metà dei propri concittadini e di «immobilizzati dalla paura del nuovo» a un altro quarto non ha prezzo. Per tutto il resto c’è Mastercard.
«Dio Invano, che cavolo fai?!»
Quelli che confondono la letteratura di genere con i generi della letteratura.
Recenti studi hanno evidenziato che non esistono solo gli psicopatici, ma anche gli psicoapatici.
La brutta abitudine di insultare gli altri per incensare se stessi.
Non ho paura di sbagliare. Ho paura di non ammetterlo.
È già così difficile tener la contabilità dei miei errori, che mi è impossibile tenerla anche di quelli degli altri.
Per anni si sono presi in giro i carabinieri dicendo che andavo in giro in coppia perché uno sapeva leggere e l’altro scrivere. Ma almeno loro, insieme, quelle due cose riuscivano a farle.
Ho delocalizzato il cervello: costa meno di manodopera.
Una mosca mi ronza fastidiosa intorno e allontanandosi dice: «Addio, brutta merda!»
Andrò all’inferno, ma qualcuno dovrà riconoscere l’attenuante: ho fatto conoscere a un sacco di persone la musica di Uri Caine.
È la stessa solitudine per mezzo della quale riesci a stare vicino a quelli che sono soli che ti accompagnerà quando non ci sarà nessuno a starti vicino.
Abbiamo messo a punto bombe intelligenti, interruttori intelligenti, dispositivi intelligenti e nel frattempo abbiamo rinunciato alla sola intelligenza possibile: quella umana.
Un giornalista che si gira dall’altra parte e non vede ha sbagliato mestiere.
A piedi e parchi nel nudo.
Mutamenti generazionali: dalle Società di Mutuo Soccorso agli Short Message Service.
Siccome è diventata solo una battaglia ideologica di destra, una posizione strumentale per ottenere altro, mi tocca difendere, da plurilicenziato o cambiagli il nome il risultato non cambia, l’articolo 18, che ha dieci mila motivi per stare in piedi e qualcuno no, tra cui, per esempio, che non si era votato per il divorzio al referendum?
Mi sento sempre più fedele al trattato di Schengen, come se a un varco di frontiera dovessi solo dire: «Nulla da dichiarare».