Ciao Nalda
Da pochi giorni in ufficio siamo senza Nalda. È andata in pensione. Beata lei. In dieci anni di lavoro, Nalda ed io abbiamo litigato non so quante volte, e qualche volta sono stato sicuramente ingeneroso con lei. Di lei apprezzo la fedeltà, le premure, la discrezione. La pensavamo e la pensiamo in maniera diversa, ma questo non ci ha impedito di cooperare e raggiungere buoni risultati. Se ho messo in piedi una macchina da guerra che si chiama Toscana Notizie, capace – come riconosciuto dalla maggior parte dei cronisti che hanno avuto a che fare con noi – di fare dell’ottima informazione istituzionale e finalmente “un” sito – www.regione.toscana.it – che concentra in sé l’autorevolezza del Corriere della Sera e della Treccani, lo devo alle persone che hanno collaborato con me. Sono tutti intorno a Nalda, in Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze, detto anche il palazzo dei Bischeri,a festeggiare la sua meritata pensione. Grazie a tutti, colleghi.
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Caro Daniele,
quasi per caso mi sono imbattuto in questa tua lettera. Figurati che
non sapevo nemmeno tu avessi un blog, così bello, così ricco di spunti
e buoni argomenti di riflessione. Ma questo è un altro discorso.
Quello che ora conta è dirti che questa lettera per me è stata una
sorpresa, una piacevolissima sorpresa.
Pensa, anch’io, dopo la festa, avrei voluto scriverti. Nei giorni
scorsi ho pensato più volte di farlo, però non ho mai trovato il
coraggio: sarà che c’è questo di bello e di importante, quando si
conclude un rapporto di lavoro, che si può abbandonare il ruolo a cui
fino a quel momento siamo stai inchiodati, si può davvero essere se
stessi e relazionarsi per quello che siamo (come tu stai facendo in
questo blog), solo che ci vuole un po’ di tempo per abituarci.
Questi sono anche i giorni in cui devo adattarmi alla nuova vita.
Giorni in cui inevitabilmente la testa è ancora piena di tante cose di
quella vecchia. Quella del lavoro, in una realtà così particolare e
così coinvolgente come quella dell’Agenzia di informazione che in
questi anni hai diretto dopo aver assistito (e contribuito) alla sua
nascita.
Sulla qualità professionale di questa Agenzia ci sarebbe tanto da
dire, ma non è questo che conta per me ora. A me interessa la qualità
umana dei colleghi con cui ho avuto la fortuna di lavorare: una
qualità altissima, rara in un mondo che sappiamo dominato da altre
logiche. E questo giudizio abbraccia a maggior ragione anche te.
È vero, qualche volta ci siamo scontrati, qualche volta c’è scappata
la lacrimuccia e ti ho tenuto il “muso”. Succede, è una questione di
carattere. Ma ora che ho chiuso questo capitolo così importante della
mia vita, sono contenta che ci sia stato anche questo. Intendo anche
questi screzi (è la parola giusta, niente di più). Sarebbe stato
peggio se niente fosse successo: peggio l’indifferenza, no? Questa
sicuramente non c’era.
Anche a tavola le cose riescono bene con le giuste spezie e magari
anche un po’ di pepe. E così è andata: e ora rimane l’affetto, la
stima, la gratitudine.
Per il resto, che dirti? Vedremo che cosa ci riserverà la vita. Ma
intanto che bello essersi liberati dei nostri ruoli e poter dialogare
così, liberamente, con quell’aria di piacevole conversazione tra
uguali (o tra diversi che sanno tenere bene aperti i loro ponti) che
respiro anche qui, nel tuo mondo “virtuale”. A questo indirizzo a cui,
ora che ho più tempo, avrò anche più modo di fare visita.
Grazie di tutto e a presto, Nalda