Di nuovo a scuola

Bruno Manfellotto

Con Stefano Tesi oggi sarò a Fucecchio ad ascoltare le lezioni di Adriano Fabris, docente all’ Università di Pisa, su Verità, indipendenza e responsabilità del giornalista, di Elio Girompini, vicecaporedattore di Corriere.it su La carta e il WEB: come le nuove tecnologie cambiano la professione, di Stefano Liberti, vincitore del Premio di scrittura Indro Montanelli 2010 su Il giornalismo d’inchiesta oggi, di Bruno Manfellotto, direttore editoriale dei quotidiani locali del Gruppo Espresso su La sfida dei quotidiani locali: storia, successo, futuro, di Ilaria Bonomi dell’Università di Milano su Lingua italiana e comunicazione nel giornalismo attuale.

Alberto Malavolti, presidente della Fondazione Montanelli Bassi ci ha invitato a seguire come uditori il Laboratorio di orientamento al giornalismo organizzato appunto dalla Fondazione Montanelli Bassi, insieme al Comune di Fucecchio e al Master in comunicazione pubblica e politica dell’Università di Pisa. Gli studenti che vi partecipano sono circa una cinquantina.

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One Response to “Di nuovo a scuola”

  1. gianfranco dini scrive:

    Ripartire dal basso…Dopo una caduta dobbiamo rialzarci e ripartire. Una delle cose che lo sport che ho praticato mi ha lasciato e che oggi apprezzo maggiormente è proprio questa. Ripartire dal basso. Quando da lanciatore di peso mi caricavo dopo la tralocazione e esplodevo nel getto della palla di ferro ripartivo dal basso. Poi da un gesto individuale mi sono ritrovato in mezzo ad una squadra di rugby dove, il gesto individale deve essere capito e sincronizzato all’idea e al linguaggio del collettivo. Insegnamenti e sensazioni che non si dimenticano, non puoi mentire in quei momenti sei te stesso con i tuoi pregi e difetti. Insegnamenti semplici…qualcuno allora contestava queste mie “teorie”, la mia fisicità e la disciplina della mia applicazione. Oggi guardandomi intorno vedo un gran bisogno delle cose che in fondo sono state i significati dello sport che allora praticavo.
    Ogni squadra che è grande ha una sua filosofia, ha i suoi leader e caratteristiche inconfondibili. Non esiste solo la vittoria ma esiste solo la partecipazione. La sconfitta è un momento fondamentale per capire i propri limiti e ripartire…guarda caso proprio dal basso..

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