L’incipit di “Ebrei erranti”
Alla memoria di Luciano Morini
«… ognuno è l’ebreo di qualcuno…»
Primo Levi
Se non ora, quando?
Come si chiamava?
È curioso, non lo ricordo più, ancorché siano passati così pochi giorni. O forse non l’ho mai saputo. Non me l’ha detto. Presentazioni ufficiali non ce n’erano state. Neanche il gruppo iniziale della compagnia di quella sera era di lunga data.
Dorotea era sua cugina. Bellissima lei con quelle ciocche di capelli grigi sparpagliate fra pennellate bionde su una tela di seta castana. Una tela raccolta dietro la nuca, la semplicità che si trasforma nel sofisticato, nel solenne.
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