I quadri di Gianfranco
Nella Collezione privata che vado costruendo come galleria virtuale nel mio blog e che ospita già i lavori di Ewa Bathelier, Loredana Romero, Andrea Ruggeri, approda ora l’amico antico Gianfranco Dini. Resto ancora in attesa delle foto di Gianni Pasquini, dei quadri di Maurizio Marinelli e delle installazioni di Dario Longo.
Di Gianfranco Dini ho già scritto, ma questa è la volta buona per ricordare di quando – eravamo ragazzini – mi propose, lui che col suo fisico bestiale insegnava educazione fisica in una famosa palestra fiorentina, di provare – era la prima volta in vita mia – a fare una sauna.
Quando arrivai in quel posto c’era lui con due suoi “allievi”, altre due bestie che, come mi videro senza un indumento addosso, notarono quanto facessi schifo, mingherlino e rifinito, e dopo avermi fatto sudare in quell’antro ricoperto di legno d’abete a temperatura infernale, spartirono quel che c’era per cena – 4 bistecche alla fiorentina – a dispetto di ogni giustizia sociale: 3 a me e 1 a loro, nel tentativo di recuperarmi. Generosità d’altri tempi che tuttavia connota ancora il Dna di Gianfranco.
Il quale quando gli gira storto o ha voglia di staccare un po’, va in garage, tira fuori le sue carabattole con cui si cimentava tanti anni fa all’Istituto d’arte di Porta Romana, e trova quel pezzo di sé, che abbiamo tutti noi, in cui vieni fuori e tiri fuori e vai un po’ di fuori. A me piace guardare i suoi quadri. Eccoli nella mia Collezione privata.
Tags: Andrea Ruggeri, Dario Longo, Ewa Bathelier, Gianfranco Dini, Gianni Pasquini, Loredana Romero, Maurizio Marinelli
grazie caro amico di “arrostiture” in sauna e di griglia. Nessuno mai aveva mostrato i “pezzi di me” che imbratto nel mio antro puzzolente di acqua ragia e lacca da capelli (usata per fissare il colore). Sportivo e narcisita come sono, mi sento in debito con l’amico rifinito e mingherlino che, pericolosamente, trascinai nel mio bestiario di gentiluomini, anni e anni fa. ABITUATO nell’arte del rendere pan per focaccia riserverò a lui, per sempre, un tavolo alla mia “tavola calda” TERZANO N°5. Affinchè possa a suo piacimento desinare o cenare, chiaramente, anche senza invito solo o accompagnato….Quel che è fatto e reso. PEACE AND LOVE. Vieni fuori e tiri fuori e vai un po’ di fuori….bellissimo non lo sapevo scrivere anche se lo avevo sempre pensato, questo farà aggiungere anche un letto dopo i desinari e cene se i tuoi ossicini si sentiranno stanchi, pleddino incluso..ciao amico.