Oscurato dal genio

Tom Hulce nei panni di Mozart nell'Amadeus di Milos Forman

Pochi sanno chi è Franz Xaver Süssmayr. Ed io stesso dimenticherò il suo nome pochi minuti dopo aver finito di scrivere queste righe. A differenza di Anton Diabelli, del quale ho scritto nell’agosto scorso in un post intitolato Di luce riflessa, che se non fosse stato per Beethoven e le sue omonime Variazioni sarebbe stato ricordato solo marginalmente dagli specialisti della materia, Franz Xaver Süssmayr, e con lui Joseph Eybler e Franz Freistädler, meriterebbe un posto tutto suo quale autore della maggior parte di quello splendido capolavoro che noi chiamiamo il Requiem o la Messa da requiem di Mozart.

Il genio di Salisburgo, infatti, riuscì a comporre solo la parte più piccola di questa inquietante e sconvolgente meraviglia musicale: l’Introitus e il Kyrie. Tutto il resto  – Dies irae, Tuba mirum, Rex tremendae, Recordare, Confutatis, Lacrimosa, Domine Jesu, Hostias, Sanctus, Benedictus, Agnus Dei, Communio: Lux aeterna – benché abbozzati dal Maestro, furono scritti di sana pianta dai suoi collaboratori, primo fra tutti proprio Süssmayr che, oltre ad essere probabilmente l’allievo più esperto, aveva una calligrafia straordinariamente somigliante a quella di Mozart, tanto che, si legge su Wikipedia, «fino agli inizi degli anni ‘90 del XX secolo si riteneva che l’indicazione posta in testa alla prima pagina “di me W.A Mozart mppa. 1792″ fosse stata apposta da Mozart stesso, dato che, visto i numerosi impegni sopraggiunti nel ‘91 (solo per citare i principali: La Clemenza di Tito a Praga, il Flauto magico a Vienna, le cantate massoniche e l’assunzione dell’incarico come uditore con diritto di successione presso la cappella musicale del Duomo di S. Stefano) avrebbe consegnato in ogni caso il lavoro solo nel ‘92. Si è poi stabilito con certezza che la firma è stata posta da Süssmayr, probabilmente per tentare di dare maggiore credibilità al lavoro nella sua globalità».
Fra le tante dicerie c’è anche quella che Süssmayr fosse l’amante di Constanze Weber, vale a dire della moglie di Mozart che, pur di ottenere il denaro promesso per la composizione di quel Requeim, affidò l’incarico spacciando per originale la composizione. Viene considerato «un “pettegolezzo storico” senza fondamento» che Süssmayr sia stato il vero padre di uno dei figli di Mozart, Franz Xaver Wolfgang.
Certo è che né Franz Xaver Süssmayr, né Eybler e Freistädler, accamparono diritti o si vantarono d’essere gli autori del capolavoro e i loro nomi non comparivano nelle prime edizioni a stampa dell’opera.
Che siano stati oscurati dal genio o abbiano, per rispetto, riconoscenza, opportunità accettato di farsi oscurare o di restare nell’ombra, gli dobbiamo qualcosa. Almeno chiederci quanti Süssmayr, Eybler, Freistädler esistono nel nostro passato?

Tags: , , ,

Leave a Reply