Sì, arrischiarsi

Ci rammentava Heidegger quanto si sia – e ci si sia – arrischiati su questa terra e quanto si debba esserci, in attesa del tramonto. Perciò, essendoci e ancora arrischiandoci, vediamo cosa c’è e mettiamo in gioco.

Martin Heidegger

Rispondendo no ai due referendum sull’acqua di domenica si rischia che un giorno qualcuno dica “l’acqua è mia poiché te la distribuisco” e a nulla valga il postulato che invece è di tutti perché senza di essa inevitabilmente si muore e nel giro di poco tempo. Del resto, parimenti abbiamo bisogno di pane e di rose per poter campare, ma lentamente lentamente ci hanno spiegato che quelli invece sono proprietà privata e il bisogno può andare a farsi fottere; e così, un giorno si potrà dire dell’aria che ci è ancor più immediatamente essenziale. Si rischia, insomma, di avventurarsi nel deserto senza borraccia e questo è assai sconsigliato. Ma rispondendo si rischia che nessuno provveda a farla arrivare, e pulita, al rubinetto di casa, ammesso la si abbia, perché anche questa è poi diventata una cosa da acquistare.

Rispondendo no a quello sul nucleare si rischia che una dinamite di proporzioni inaudite e ben più deflagrante del tradizionale esplosivo ci scoppi sotto le chiappe, ma con il si rischia che il disastro avvenga poco lontano e che il televisore si spenga per mancanza di energia.

Rispondendo no al referendum sul legittimo impedimento si rischia che i farabutti possano farla franca e per loro non valgano neanche i comandamenti, ed anzi, in virtù della loro immunità, possano esser sempre più scaltri e arroganti. Rispondendo si rischia che ogni volta non ci piace qualcuno che conta, si possa agire per farlo rinchiudere, e che della delazione ci si serva per affermare le nostre idee e far fuori quelle dell’avversario.

Rischiosa, dunque, la scelta, qualunque essa sia. Ma ce n’è una che lo è maggiormente: quella di non poter più scegliere e neanche arrischiarsi. Un motivo in più per dire quattro volte sì. Merita esserci.

Tags:

Leave a Reply