Su pibinco

Rita Martinelli è una di quelle persone che conosco solo attraverso questo schermo e con cui ho stretto una amicizia come se ne hanno solo fuori. Ruvida e ispida, l’amicizia, non lei. Tant’è che un giorno mi ha detto pibinco e io le ho chiesto cos’è, e lei ora me lo ha spiegato.

Su pibincu esti cussu cristianu (o cussa cristiana) chi fairi tottu is cosasa mera mellusu e s’altrusu. Du portara in su sanguini su de fai tottu beni poi faì bì cà issu sciri tottu is cosas. Issu narra tottus cun pertzisione. Ma cussu d’essi issu unu pinbincu, non esti sceti po pertzisione a intru calinquna chistioni. Eh! Fosse scetti cussu! Balla ca no. Issu esti pertzisu in d’onia s’cosas. Funti custasa fueddu o calinqunu traballu. Issu du fairi mellusu e s’altrus. Deppi fai bisi ch’esti commenti narra cussu e bò! Esti commenti i maistas cun is picciocchedusu: ascurtai e fei su chi si nau deu…peròu non si n d’accatara d’ essi unu segamentu e mazza. Esti fichiu in d’onia cosa, fince in is cosas de is’altrus. Candu biri genti arrescionanendi si poniri in mesu de sa chistioni e curregiri su chi naranta. Po nu pagu fairi puru a du tenei. Poi, po du fai scitturiii, po du accontentai cun sa speranza chi si scitti, sa genti, di narra “eja…” ” ca eja…” “banda beni”. Ma issu e tostau mera, peu de una cozzina e candu pasienzia nun ci n d’esti prusu e issu nu d’accabara, toccara a in ci du fai crafai in sa bassa prima dhe issu, non scetti ti fai pigai unu dolori e brenti, ma finca dolori de gù!

Traduzione dal sardo.

Il pibinco è quella persona (uomo o donna – pibinca nel caso di quest’ultima) che fa tutte le cose molto meglio degli altri. Ce l’ha nel sangue quello di fare tutto bene, per far vedere che lui (lei) sa di tutte le cose. Lui (lei) parla con precisione. Ma quello di essere un preciso/a, non è solo per portare una precisazione dentro una qualsiasi questione. Eh! Fosse solo questo! Certo che no. Lui (lei) è un preciso/a in ogni cosa. Siano queste parole o vari lavori. Lui (lei) fa sempre tutto meglio degli altri. Deve far vedere che è come dice lui (lei) e basta! È come la maestra con i bambini: “ascoltate a fate quello che dico…” Però non si accorge d’essere un rompimento di “scatole”. Si ficca dentro ogni cosa, fin dentro le cose altrui. Quando vede gente impegnata in un ragionamento si mette in mezzo alla discussione per correggere/puntualizzare quello che dicono. Per un po’ si riesce anche a tenerlo/a bada. Poi, per zittirlo/a, per accontentarlo/a, con la speranza che si stia zitto/a (per dargli corda, insomma) gli/le dicono che: “si”…”che si”…”va bene”. Ma lui/lei è molto tosto. Molto testardo, peggio della radice del ginepro, e quando di pazienza non ce n’è più e lui non la smette, si è costretti a mandarlo a cagare prima che che lui ti faccia venire a te non il mal di pancia, ma il male al culo.

Ovviamente come è nella nostra tradizione, nel nostro modo di essere, il quadro che si fa per personaggi di questo genere, è canzonatorio.

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One Response to “Su pibinco”

  1. "Essa" scrive:

    Certo che anche essa, non scherza!

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