Nella chiesa sconsacrata
Mi hanno detto che la presentazione di Io la salvero, signorina Else alla Festa del Pd di Certaldo domenica prossima alle 21 – presentazione che farà Enrico Pace, il cui cognome è uno dei più belli a cui si possa aspirare potendosi presentare all’anagrafe con le idee chiare in testa e la facoltà di determinare il proprio destino – avverrà nella Chiesa dei Santi Tommaso e Prospero. Leggo su Wikipedia che sarebbe la più antica della cittadina medievale. Due iscrizioni sulle mura interne danno testimonianza della sua esistenza nel 1366 e, prima ancora, nel 1215. Nel 1415 divenne l’oratorio del palazzo Pretorio, dopo che questo fu costruito.
La Chiesa è sconsacrata e al suo interno si possono vedere gli affreschi staccati del grande tabernacolo dei Giustiziati dipinti da Benozzo Gozzoli. Ci sono poi una teoria di santi del secolo XIV, di gusto popolare, opera probabilmente di un pittore locale e un’Annunciazione quattrocentesca, proveniente dalla loggetta esterna al Palazzo Pretorio, di scuola del Ghirlandaio sulla parete sinistra e, su quella destra, un affresco del XIV secolo con Dolenti che facevano da sfondo dipinto ad un Crocifisso, probabilmente il Crocifisso trecentesco venerato dalla beata Giulia Della Rena, adesso trasferito nella chiesa moderna di Certaldo Basso anch’essa dedicata ai due Santi.
A proposito dei quali un dubbio mi assale senza però assillarmi. Si sa, son di poca fede: di quali Santi staremo parlando? Tommaso l’apostolo o l’abate benedettino Tommaso di Farfa? Il monaco di Antiochia Tommaso di Emesa o il primate d’Inghilterra, arcivescovo e martire Tommaso Becket che vien celebrato il 29 dicembre? Purtroppo non si tratta di Tommaso d’Aquino, dottore della Chiesa e teologo domenicano, ma soprattutto grande filosofo e son certo non si tratti di Tommaso di Hereford, Tommaso di Dover, e tanto meno, ancora purtroppo, Tommaso Moro, Lord Cancelliere d’Inghilterra, scrittore ed umanista, perché tutti questi, come anche Tommaso di Villanova, Tommaso Michele Cozaki, Tommaso Xico, Tommaso Carnet, Tommaso da Cori, Tommaso Thien, Tommaso Moi, Tommaso Du e Tommaso Toan, pur essendo tutti santi, sono nati assai dopo la fondazione della chiesa certaldese. Di San Prospero se ne contano sette ma qualcosa mi induce a pensare che si tratti del martire, perseguitato da Diocleziano, così come il Tommaso in questione dev’essere l’apostolo, quello per cui ho sempre nutrito grande ammirazione avendo dubitato. Si dice della sua incredulità, in realtà era scetticismo, ricerca di prove a conforto. voglia di toccar con mano. Roba che farebbe bene a tutti, ancor oggi.
Ovviamente il fatto della presentazione in chiesa ha destato, tra i miei conoscenti, un certo (scherzosamente) ironico stupore. Per l’autore e per il personaggio, la signorina Else. La quale già nel libro di Schnitzler potrebbe aver qualche problema in sacrestia. O almeno così io mi figuro.Per l’autore, il personaggio, i mutati scenari: ve la immaginate un tempo la festa dell’Unità in parrocchia? Giocose punzecchiature. A me piace pensare che in quella chiesa risulta fin dal 1589 che vi fosse collocato il sepolcro di Giovanni Boccaccio. La faccenda incute timore, ovviamente, per l’autorevolezza, non per la sepoltura, ma è un bello stimolo. Credo che anche la signorina Else lo sentirebbe quello stimolo.
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Ma perché questa chiesa è stata sconsacrata? si è comportata male?