Gesti solidali

Recentemente Lucia Zambelli e Cecilia Cappelli mi hanno invitato al loro compleanno che hanno deciso di festeggiare insieme in maniera solidale. Niente regali, hanno detto, donazioni. A favore della Casa della gioia, un’esperienza di sostegno all’infanzia e all’adolescenza da lungo tempo messa in piedi da una donna italiana in Thailandia.

Lucia e Cecilia si sono conosciute lì, andando a dare una mano. Non aggiungo altre parole per spiegare di che si tratta, più oltre c’è una scheda che mi è stata fornita e dà qualche ragguaglio. Non avevo banconote nel portafogli e spiccioli in tasca, per cui ho pensato di contribuire così, dando spazio a un filmato che fa vedere come funziona la solidarietà. Non ho pochi lettori, qualcuno magari deciderà di far la sua parte. E se poi la ruota dovesse ricominciare a girare, contribuirò anch’io in solido.

Baan Unrak, la Casa della Gioia

Baan Unrak, la Casa della Gioia, si trova a Sangkhlaburi, nell’ovest della Thailandia, a 20 km dal confine con la Birmania. È stata fondata nel 1991 da Donata Dolci per accogliere bambini orfani o abbandonati e ragazze madri profughi dalla Birmania, in fuga dalla repressione del regime militare. Da Baan Unrak sono passati almeno un migliaio di bambini, oggi la Casa della Gioia ne ospita 140, e una ventina di ragazze madri con i propri figli. Ai bambini e alle mamme vengono garantiti protezione, cibo, vestiti, cure mediche, educazione, occupazione, amore e assistenza. I bambini vengono seguiti fino a quando diventano grandi, e vengono mandati a Bangkok a studiare all’Università. Alla base del progetto c’è la filosofia neo-umanista, che insegna che si deve amare e curare ogni essere dell’universo. A Baan Unrak i bambini imparano pian piano che la vita non è solo violenza, crudeltà, sfruttamento, disamore, sofferenza, come purtroppo hanno imparato dalle esperienze che hanno alle spalle. Ma che può essere invece anche amore, serenità, attenzione e cura reciproca, benessere. E acquistano equilibrio, fiducia, sicurezza. All’interno della comunità esiste una scuola, aperta anche ai bambini dei villaggi vicini, e un centro di tessitura, finalizzato a impiegare le donne, e anche a mantenere vive le tecniche di tessitura tradizionale. Alla tessitura è collegata la sartoria, dove vengono realizzati prodotti (sciarpe, borse, camicie, pantaloni, ecc.) che vengono venduti nel negozio di Baan Unrak a Sangkhlaburi e on line. Da Baan Unrak si porta aiuto sanitario e alimentare anche a molti nuclei familiari che vivono nascosti nella jungla. A Baan Unrak lavora anche personale stipendiato proveniente dai gruppi di profughi birmani, e volontari che vengono da ogni parte del mondo e offrono il loro servizio per periodi più o meno lunghi. Donata Dolci è il riferimento educativo principale, e nello stesso tempo la manager di tutto il centro, e anche il procacciatore economico che si occupa del mantenimento di tutta la struttura. Il centro non è sostenuto da nessuna autorità istituzionale, ma solo da coloro che intendono dare aiuto. Per saperne di più, visita il sito di Baan Unrak: www.baanunrak.org. Amurt Firenze sostiene questo progetto attraverso diverse iniziative (cene, concerti, proiezioni ed altro) per info scrivi a: amurtfi@yahoo.it o visita www.amurt.it o www.progettobnk.org

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