Formare/Informare
Se non ricordo male fu Luigi Albertini, mitico direttore del Corriere della Sera fra il 1900 e il 1925, a dire che «un giornale vive un giorno solo». Per quanto sia prezioso questo suo insegnamento non ho mai voluto crederci troppo. Se scrivi che uno è un assassino, il giorno dopo puoi tranquillamente occuparti del crollo dei titoli in borsa e lasciar decadere la faccenda, ma il marchio d’infamia quasi certamente a quell’uomo rimane indosso.
Non solo: rimettendo in fila la collezione di un quotidiano gelosamente conservato e non affidato alla pattumiera in quanto “usa e getta”, si ha una traccia di storia, una cronologia magari incompleta, arbitraria e fuorviante ma pur sempre l’ossatura di un anno, di una stagione, di un periodo storico. Anche la coscienza di un individuo, la sua weltanshauung, per quanto il quotidiano informi e non formi, o meglio dovrebbe informare e non formare, si può strutturare e consolidarsi passando tutte le mattine in edicola.
Scrivo che un quotidiano deve informare e non formare perché formare vuol dire dare forma, e per questa strada educare, far crescere, trasmettere saperi e valori, ruolo che la società affida prima ai genitori o chi sta loro intorno, alla scuola in tutte le sue declinazioni e gradi, basilari, culturali o professionali, e perché nell’intento di formare si cela il rischio di inculcare, manipolare, evangelizzare.
Raccontare la cronaca consiste invece nel mettere a disposizione un certo numero di dati, per quanto scelti e perciò stesso arbitrari e frutto di una selezione ideologica, leggendo i quali ci si possa fare un’idea, a propria volta scegliere, valutare, farsi un’opinione.
Perciò il racconto e la cronaca di più giorni, di periodi, di momenti storici, di questioni o temi che perdurano in un arco di tempo maggiore di quello bruciato da un quotidiano che vive solo un giorno – un racconto che consenta di decifrare, comprendere, avere tutti gli elementi di giudizio e valutazione – può essere un proficuo esercizio di informazione non molto presente nel panorama dei media.
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