The show goes on

Non credo sarà questa l’ultima conferenza stampa che avrò seguito da direttore di Toscana Notizie, l’Agenzia di informazione della Giunta regionale toscana che ho avuto l’onore di fondare e dirigere. Più per motivi burocratici, che per altro, ce ne sarà qualcun’altra ancora, prima che possa passare a pieno titolo lo scettro –  l’onore e l’onere – all’amica, maestra e stimata collega Susanna Cressati. Presso il Tribunale di Firenze sono ancora depositate le varie carte firmate da Claudio Martini che mi indicano come direttore responsabile, con tutti gli oneri e gli onori derivanti da ciò, delle testate di proprietà di Regione Toscana.

Avrei preferito uscire di scena prima e lasciar mano libera a chi ora deve – legittimamente, necessariamente, in solitudine e, se vorrà, col mio sostegno – prendere importanti decisioni, senza condizionamenti “ad interim”. Ma non è dipeso da me. Di questo non son responsabile. Dai pellerossa del Nord America – cugini stretti degli Arunde dell’Amazzonia e come loro indigeni, cioè locali, del posto, nostrali, perciò sinceri, nonché barbari ed incivili – ho imparato ad andar su un’alta montagna, e lì ritrarsi, sparire, evitar affanno. Credo che anche Atahualpa la pensasse così, e perciò ne ho un gran rispetto, benché da bambino preferissi fare Doc Holiday.

In molti mi hanno chiesto cosa ne pensi della nuova Giunta, e con la discrezione indispensabile a ricoprire il mio ruolo, ho evaso la domanda. Ma effettivamente è così: molti di loro non li conosco e non saprei che dire. Quelli che conosco li stimo, ancorché non siano mancate le frizioni. Ma questo imponeva il mio mestierr che è un altrui mestiere.

A tutti, benché nessuno mi abbia presentato, ho fatto gli auguri di un buon lavoro, nella speranza che la Toscana resti la splendida terra che mi ha ospitato, emigrante fin dall’età di 4 anni: come diceva Arlo Guthrie, questa terra è la mia terra. Malgrado solo un quarto del mio Dna sia di qui e i toscani sian dei maledetti toscani. Da quel che ho sentito stamattina. pare sia possibile. Vedremo. In ogni caso, auguri.

Se anche questa mattina, com’è già avvenuto, oltre che in molte altre occasioni, anche il giorno dello scrutinio, e un po’ meno – a detta dei collegi iscritti all’Albo – ieri in Consiglio regionale (gran confusione!), è perché a Toscana Notizie, per lo più, ci son dei bravi professionisti, incontrati da me “sliding doors” o da me cercati col lanternino. Stamattina han dato il meglio di sé, oltre che Susanna Cressati, Chiara Bini, Federico Taverniti, Bruno Caiazzo, Francesca Calonaci e li ha aiutati Oronzo Cagnazzo che ci ha messo del suo, ed è tanta roba. Ringrazio tutti, ovviamente, anche se non usa più.

Spero di andarmene prima possibile, per non intralciare più che per sperimentare il nuovo, la qual cosa in questo lavoro fa sempre molto bene. Al lavoro, più che a se stessi. Ogni giorno una notizia diversa, l’unico modo per campare.

Ma per ora resto al timone. Disposto a legarmi all’albero pur di non cedere al suono delle sirene, che pur adoro per la loro centaurinità, ch’è anche sensuale. Ho sentito colleghi inquieti, legittimamente o anche solo comprensibilmente assillati dal loro futuro, ai quali vorrei dire, o far dire, qualcosa di più certo di quel che conosco. Ma già dir loro che non conosco, ignoro, non so, sembra tranquillizzarli. Compito ingrato, onere ed onore.

Mi vien da tranquillizzare: lo stipendio è garantito, i contributi anche, merito del vostro concorso o della selezione del personale, che non ho, se non sporadicamente, fatto io. Per il resto guardate i film di Saura, Carmen Story, tributo a Bizet e Merimeé. Dice ossessivamente Carlos Saura: «Si va in scena». The show goes on. Goes on.

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