Arciassociato

A correzione di quello che ho scritto in una serie di post consultabili qui, primo fra tutti quello intitolato Ogni parola è un debito dell’ormai lontano 26 aprile 2010, da oggi oltre che all’Ordine e al sindacato dei giornalisti e all’Associazione nazionale dei partigiani d’Italia, nel portafogli ho un’altra tessera, possesso che indica la mia appartenenza ad un’organizzazione e pertanto comporta, ancorché in maniera assai relativa – e il primo a doversene convincere son proprio io – la possibilità di ricorrere al pronome di prima persona plurale “noi” che oculatamente centellino.

L’altra tessera da oggi in mio possesso è quella dell’Arci, Associazione ricreativa e culturale italiana marcatamente di sinistra, fondata lo stesso anno che son nato io, la cui storia si può leggere qui ed è, tanto per ricordarlo, il coacervo entro cui sono convissute l’Arcicaccia e l’Arcigay, l’Arcigola poi divenuta Slow Food e, non credo molti lo ricordino, Legambiente.

Motivo della mia adesione a un organismo nato per ragioni ludiche, legate a un impiego non scemo del tempo libero e a una sana gestione dello svago, è l’adesione a un’altra associazione, la quale con minor complicazione è potuta sorgere negli alveoli dell’Arci, auspicabilmente per non dover impazzire dietro eccessi di burocrazie. Quest’altra associazione ad oggi si chiama “Ciclostilato in proprio” e riunisce quei “nostalgici” di cui ho avuto occasione di scrivere in vari post sui miei giovanili trascorsi politici, esperienza però assai edificante che merita a mio giudizio di essere meglio indagata per le sue particolarità che non ne fanno forse niente di meglio di altre esperienze, però certamente precipua o, aggettivo che avrebbe certamente adottato Enrico Berlinguer, peculiare.

“Ciclostilato in proprio”, costituitasi per conservare i documenti dei militanti di quell’associazione – che era “senza tessere” – e promuovere appunto delle ricerche storiche volte a evidenziare, se del caso, quella “specificità”, ha organizzato, insieme all’Istituto Gramsci Toscano depositario di quel patrimonio archivistico, per i prossimi venerdì 9 e sabato 10 maggio al circolo Vie Nuove in viale Giannotti a Firenze, ha organizzato un convegno in cui far emergere testimonianze, ricordi e storie di quel Movimento Studentesco Fiorentino nel quale in tanti abbiamo militato fra il 1971 e il 1978.

Ai miei coetanei certamente, ma anche ai miei amici che oggi vanno in una scuola superiore o all’università – per fortuna qualcuno ne ho, ed è una bella ricchezza – l’invito a farci un salto per curiosare magari solo. Io andrò lì per vedere se c’è qualcosa da capire. Non c’è niente, infatti, da celebrare. Solo capire.

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