Un gran disagio

Ho provato un gran disagio oggi leggendo la lettera del Cdr de l’Unità a Matteo Renzi che inizia con «Caro segretario…». Onde evitare nuove polemiche con Pietro Spataro e qualche altro ex collega o non ex collega del giornale nel quale ho lavorato con onore 22 anni, puntualizzo subito che il disagio è tutto mio, non deriva da un qualcosa di (per me) sbagliato in quello che i rappresentanti sindacali hanno scritto.

Il Pd se non ho capito male detiene ancora qualche spicciolo nella proprietà della testata e l’oculato premier sembra voler mettere all’incasso un parolone denso di significato e storia (soprattutto nella sua versione Eat-unit-aly-grigliata mista) sotto al quale, oltre al debito verso il fondatore, che lo è stato anche del Partito comunista, sì comunista, tal Antonio Gramsci da Ales, ci sono i poco meno di 60 redattori che da un pezzo stanno facendo lo sciopero delle firme per riscuotere quel che gli è dovuto ed avere una rassicurazione sul fatto che non si ripeterà quello che è avvenuto quando tanti di noi sono stati messi sul marciapiede.

Per cui è comprensibile rivolgersi al segretario del Pd in quanto azionista. Ma quel “caro segretario” e quel “tu” che usava tra compagni, mi fa… nulla. Mi fa provare un gran disagio. Scusate compagni.

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2 Responses to “Un gran disagio”

  1. marco fiorletta scrive:

    Non ho voluto commentare il comunicato per non entrare in polemica. Mi trovi perfettamente d’accordo. L’Unità non è un brand è un giornale fatto di storia, idee e politica. Occorre recuperare questo e non il marchio, non stiamo parlando della Nutella.

  2. tarquini scrive:

    :)

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