La tribù di Geronimo
Il 14 maggio, venerdì prossimo, alle ore 16, lo stesso giorno in cui Ledo Gori, capo di Gabinetto del Presidente Enrico Rossi, mi dirà come potrò in futuro esser utile loro e al mio decennale datore di lavoro, al glorioso circolo Vie Nuove in viale Giannotti a Firenze, si festeggeranno i 90 anni di Bruno Schacherl, cognome impronunciabile ma pronunciato benissimo da una sterminata selva di suoi estimatori.
Personalmente ho iniziato a stimarlo leggendo un settimanale, di cui si sente una grande mancanza, sul quale leggevo, leggevo, leggevo quando andavo al liceo e all’Università: Rinascita. Ne possiedo, ma rigorosamente a casa dell’ex moglie, la collezione intera, dal primo all’ultimo numero, così come de Il Politecnico fondato da Elio Vittorini, di cui Palmiro Togliatti, che invece aveva fondato Rinascita, ebbe a dire: «Vittorini se n’è ‘ghiuto e soli ci ha lasciati». Il cinismo d’alemiano e certo disprezzo per l’intelletto affonda lì, anche se io comprendo i difetti di questi sporchi intellettuali come me che, qualcuno, vivente e amministrante un po’ provincialmente, ancora vorrebbe mandarci in Siberia. Direi che all’epoca Bruno Schacherl, nato a Fiume nel 1920, studente prima all’Ateneo di Padova ma poi laureatosi a Firenze con Giuseppe de Robertis, di Rinascita fosse il caporedattore centrale, e tra i suoi grafici ci fosse Maria Luisa Grossi che sarà presente alla festa e fosse ancora tra noi Ilario. Lo saprebbe dire con maggior precisione Carlo Ricchini, al quale devo la maggior parte delle informazioni che sto scrivendo e che è stato il primo caporedattore centrale de l’Unità a cui la sera, quand’ero di sommario, chiedevo i titoli della prima pagina per farli stampare sulla locandina dal mitico sor-Mario che faceva, appunto il sommario. Mi son preso tanti di quei vaffanculo che la metà basterebbero, ma qualcuno, Carlo, te n’ho anche mandato, o forse erano accidenti.
Insomma Bruno Schacherl mentre che studia con cotanto professore in piazza Brunelleschi, frequenta il caffé Le giubbe rosse dove conosce, fra gli altri, Romano Bilenchi e Sandro Bonsanti, sulla cui rivista Letteratura pubblica la sua tesi di laurea. Riporto una biografia tratta dalla copertina di Come se, le memorie di Bruno pubblicate dalle Edizioni Cadmo e poi forse dalle Lettere: «Comunista dal 1942, insegna e collabora con varie testate. Antifascista, prende parte alla Resistenza a cui giunge «per gusto estetico, antiretorico, anticafone». Autore nel dopoguerra di numerosi saggi letterari, cronache teatrali, traduzioni dal francese, si dedica alla professione di giornalista: a L’Unità, fra il 1956 e il 1967, è prima responsabile degli Interni, poi redattore capo; a Rinascita, è redattore capo centrale dal 1967 al 1987». Son certo che all’Unità di Firenze – all’epoca credo fosse in via del Giglio – dove mosse i suoi primi passi, fosse in compagnia di Giorgio Sgherri, Loris Ciullini, forse Renzo Cassigoli e sarei pronto a giurare per qualche periodo almeno di Mario Ronchetti, grande fotografo, melomane, montanaro, bestemmiatore e mio dirimpettaio ai tempi dell’asilo, nonché padre del mio caro amico Luca.
Carlo, che – da buon comunista, ignaro però del fiuto di Andrea Liberatori – diffidava un po’ della mia gioventù e dei miei capelli lunghi, sospettandoli intrisi di hashish e marjuana, e comunque ritenendomi un fricchettone, e tuttavia dette a Gabriele Capelli il via libera per assumersi nel quotidiano fondato da Antonio Gramsci (chi era costui?); Carlo, dicevo, chiamandomi ora – e ne son lusingato anche se sento più peso sulle mie spalle – “giovane ex cronista”, mi ha chiesto di dargli una mano a raccogliere intorno all’anziano gran capo – a cui, maledizione!, la vita ha tirato un gran brutto scherzo costringendolo da due anni su una sedia a rotelle – la tribù e sentendoni io recentemente un pellerossa anche un po’ animista che corre libero nella prateria, mi appello a Manitou e mi do come posso da fare.
Menti della rimpatriata sono Ricchini e Enrico Pasquini, i quali hanno già smosso Pietro Spataro e la Silvia Gigli. Ci sarà Emanuele Macaluso e forse Ricchini convincerà anche Alfredo Reichlin e Aldo Tortorella e riuscirà ad avere un messaggio di Pietro Ingrao e, addirittura, del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Immagino che invece Veltroni e D’Alema siano ancora impegnati a giocare agli indiani e ai cowboy, come fanno da molti anni ormai e, con tutta la stima e il rispetto che portiamo ad entrambi ognuno per i suoi meriti, saremmo loro grati la finissero e passassero a passatempi meno dannosi e guerraffondai, che so, i dottori!. Purtroppo so che non potrà esserci Eugenio Manca e questo mi dispiace, spero, però, che vengano Giorgio Frasca Polara, Silvia Garambois e Marcella Ciarnelli, Anna Maria Guadagni di cui sono stato segretamente e pudicamente innamorato, Matilde Passa e Marco Sappino, Maria Serena Palieri, Guido Dell’Aquila e Angelo Melone, Pasquale Cascella, Giuseppe Mennella e Renato Venditti che invece stava a Paese Sera. So che verrà Antonio Zollo e spero si porti dietro Morena Pivetti.
Vedremo anche se ci saranno sindaci, presidenti di Provincia e Regione, intellettuali e aspiranti giornalisti. Io ne inviterò quanti più posso. Per Geronimo questo e altro. Senza peraltro bisogno di liste segrete. Con Bruno mi scuso fin d’ora: verso le 18 dovrò lasciare la festa. Un altro impegno mi attende. Sono grato, a chi volesse aderire, di lasciare un commento.
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grazie, carissimo daniele. il tuo saluto a bruno non poteva essere più schietto e affettuoso! certo che verrò. e un minuscolo ricordo mi ha commosso: la tua telefonata serale per i titoli da locandina. quante volte ho raccolto anch’io, bracciante della tastiera, le chiamate di daniele…a presto, gfp
Ciao Daniele, a leggerti mi sono quasi commosso. Ho sentito di nuovo l’aria della vecchia Unità quella intrisa di carta, piombo e fumo e di tanta passione militante. Altra storia, altre storie. Ci vediamo il 14 per festeggiare uno di quelli che hanno fatto grande l’Unità e ci lasciano una passione umana immensa.
Ho anche io ricordi giovanili legati a “rinascita” (da lettrice), penso a mio padre e sento un sentimento forte di appartenenza (almeno per formazione).
Purtroppo non sono sicura di poter partecipare.
Bei mì tempi, quando la domenica un volto amico..un compagno suonava il campanello e ti allungava quel giornale! Secoli fa? No…ma cosi’ sembra… Oggi tutto e’ diverso,non esistono piu’ i compagni, le case del popolo, gli uomini sani e seri che facevano parte di quel partito dove io e molti altri non si riconoscono piu’. Sembrera’ strano ma a volte solo leggendo post come questo spero che a qualcuno questa malinconia serva per spazzare via tutti gli “invertebrati” che ci hanno rubato ideali e vita!
Grazie Daniele è stato un piacere leggere questa pagina…sei riuscito a esprimere affetto e a disegnare un tempo in poche parole.Credo che Bruno sia fiero del suo “giovane ex cronista”Venerdi 14 sono a Pisa nel pomeriggio ..mi sarebbe piaciuto partecipare.
Ti ringrazio veramente tanto, Daniele. Ci sarò, anche se dovrò scappare anch’io verso le 18 per un altro impegno già preso.
Ti leggo sempre volentieri.
Il solo fatto che tu mi abbia dato notizia dell’evento mi riempie di soddisfazione.
In un mondo come l’attuale in cui emozioni e sentimenti vengono esclusi dalla vita quotidiana per far posto ad esibizionismi e futilità, non può che far piacere constatare che ci sono persone, come te, sensibili ed altruiste.
Se potrò sarò presente.
Un caro saluto
Francesco
Caro Daniele, hai organizzato una bellissima cosa. Ricordo benissimo Bruno Schacherl sorridente ma composto, felpato ed elegante, preciso, colto (insomma, tutte le qualità) nell’appartamento di Via dei Polacchi, stipato di collezioni di giornali e di quintali di libri, dov’era la redazione di Rinascita. A lui ho mandato i miei primi articoli per Rinascita, doveva essere il 1972. Tutto sembrava possibile, allora.
Venerdì insegno all’Università, a Roma Tre, dalle 12 alle 14. E questo è il mio primo dovere. Se ce la faccio, spero, salto su un treno e vi raggiungo. Intanto e comunque auguri. Come si diceva: “fraterni saluti” Enrico menduni
Ho letto, con piacere ed emozione, tanti nomi noti, conosciuti e frequentati. Devo esserci pure io il 14 maggio. Anch’io conservo tante annate di Rinascita, mica solo tu caro Daniele!
Franco De Felice
Il fatto che le abbia anche tu, Franco, mi fa solo piacere. Non soffro di invidie e gelosie.
Ti ringrazio dell’invito caro Daniele. Mi ha fatto molto piacere. Anche io ho, alle spalle, mentre ti rispondo due “pile” di rinascita rilegate. Su quelle pagine, come si dice nella mia città, mi ci sono “sfondato”. Saluto anche io Bruno. Ma, purtroppo, lo posso fare solo telematicamente perchè gli indiani si sono oramai dispersi e hanno “aderito a tutte le pieghe” (senza con ciò riuscire ad interpretarne neanche una): ho un’impegno di lavoro. In ogni caso auguro una piena riuscita all’iniziativa e, a te, auguro di poter continuare a contribuire a in-formare il tuo datore di lavoro.
Valerio Caramassi
Sarei intervenuto volentieri, anche per incontrare qualche collega che non vedo da anni, ma purtroppo (o per fortuna) in quei giorni sarò fuori Firenze per vacanza. Un saluto. Francesco Matteini
Ma le mie parole non volevano suscitare nè invidie nè gelosie! Volevano solo ricordare i “bei tempi andati” e lo si fa anche conservando qualcosa del passato che si pensa lo rappresenti al meglio. E fa solo piacere scoprire che anche altri lo abbiano fatto. Io non ho mai scritto una riga per Rinascita, però la divoravo e un pò invidiavo chi ci scriveva. Poi ognuno ha percorso le strade più diverse, ma si viene tutti da lì.
Franco
Ottimo Franco, sono contento di quello che dici.
Caro daniele, ma come si fa a scrivere come te..chi ti ha insegnato!!! tu devi fare lo scrittore, hai capito, lo scrittore. storie lunge questa volta. un vero romanzo.
Sei anche un grande amico, solo un grande amico fa quello che tu hai fatto adesso.
Venerdì farò il possibile, figlia permettendo perchè sono sola, senza il papà e la nonna ..
A proposito…mi prenoto il coccodrillo per quando non ci sarò più ho deciso che sarai tu a scrivermelo….poi ci mettiamo d’accordo.
baci…peccato non averti conosciuto ai tempi in cui eri un Fricchettone…!!!! cercherò di immaginarti tale..xxciao ciao