Zio Lino scusami

Zio Lino

Zio Lino scusami. Scusami tu e gli altri parenti che avete fatto la Resistenza, avete combattuto per abbattere un regime autoritario e dittatoriale, conquistare la democrazia e il diritto di voto, sperando che tutto questo comportasse insieme la costruzione di una società più equa dove non si venga licenziati se non per gravi motivi, ed anche in questo caso esista l’opportunità di riscattarsi e mostrar che ci si era sbagliati e di intende ricredersi.

Scusatemi familiari e amici e compagni che avete trasformato il vostro egoismo in generosità, la paura in coraggio, la tristezza in speranza, scusatemi perché a questo giro per la prima volta in vita mia non onorerò l’impegno che vi siete presi e l’equivalente che noi vi dobbiamo: non farci sottrarre la possibilità di scegliere con la nostra testa lasciando che siano i potenti a dettar legge ed imporre il loro volere, adempiere al dovere che con le armi in pugno e sfidando sofferenze, tortura e morte, avete conquistato dandocelo come fosse un nostro diritto, metter quella scheda nell’urna.

Ma vorrei foste certi che questo è il mio modo per non chinare il capo, per non belare come vorrebbero i lupi, e che, se tornerà ad essere indispensabile, là sui monti salirò io, anche se non ho più fiato.

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