Else e i trucchi 2.0

Il numero di domenica 31 maggio de “La lettura”, l’inserto domenicale del Corriere della Sera, proponeva la rilettura, o il rimaneggiamento, che 4 scrittori contemporanei – Fabio Genovesi, Paolo Di Stefano, Charles Dantzig e Clara Sànchez – hanno fatto di altrettanti classici, anzi capolavori, ovvero sia, in ordine, Il ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde, I promessi sposi di Alessandro Manzoni, Alla ricerca del tempo perduto di Marcel Proust e Dottor Jekyll e Mr. Hyde di Robert Louis Stevenson.

La particolarità della rilettura è data dall’irruzione nelle trame datate rispettivamente 1891, 1840, 1913-27 e 1886, di “oggetti e pratiche della contemporaneità digitale”, sì che l’uomo più bello del mondo, immortalato sulla tela da Basil Hallward in seguito ad un baratto già sperimentato da Faust in tutte le sue varie versioni, possa schernire l’elisir di eterna giovinezza, assurto a teorema del desiderio di decadenza sperimentato dall’uomo borghese occidentale, a vantaggio del social partorito da Zuckerberg-Montagna di saccarosio, il quale, nell’immagine del profilo, consente di presentarsi come si era quando la febbre del sabato sera la si condivideva con John Travolta.

Parimenti il Tramaglino è presentato nel suo errabondare ebbro in Brianza o da quelle parti non con un Tom Tom go in mano, ma con Google maps aperto sullo smartphone – dio mio come si parla! – al quale è attribuita la miracolosa capacità di sciogliere gli intricati intrecci dell’ostacolata tresca dell’odiatissimo romanzo scolastico di cui altro non si può dire in età adulta se non che sia scritto in punta di penna.

Attribuita a buona parte della mia generazione – compresi alcuni di quelli che strizzando bottoncini hanno seduto nelle stanze dei bottoni e laddove si decidono le sorti del mondo e, perciò forse, le pareti sono ovali ovvero capaci di ovulare e disperder altro seme, in altre parole indurre alla creatività – la sindrome di Peter Pan è, come molti sanno, quella situazione psicologica in cui si trova una persona che si rifiuta o è incapace di crescere, diventare adulta e di assumersi delle responsabilità, ed è evidente che se ne soffre in una qualche sua forma l’appena citato Dorian Gray di Wilde, essa è riscontrabile anche nel protagonista della Recherce che è ben vero alla fine ritrova il tempo perduto, regalandoci 6 volumi di gioie e di impareggiabile prosa, a partir dalla capacità di periodare lunghissimi capoversi senza che si perda il filo. Non a caso la “pratica della contemporaneità digitale” che Charles Dantzig immagina per l’assaggiatore di Madeleine è la proteina neurotossica prodotta dal batterio Clostridium botulinum, il botox, altrimenti detto tossina botulinica, quella robaccia che sboccia nei barattoli di conserva o nelle marmellate mal confezionate ed ormai rende migliaia di donne come clonate e pressoché identiche le une alle altre senza più alcuna individualità, se non forse il colore dei wonderbra.

Torna al 2.0 – a Twitter, WhatsApp, Facebook, Youtube – Clara Sànchez che fa riferire di quella luciferina coppia schizofrenica in varie gradazioni presente dentro ciascuno di noi, leggendo su un blog come quello nel quale voi state leggendo, solo che anziché essere io a scriverlo è l’avvocato Utterson, vissuto a Londra quand’era d’uopo girar con la tuba o la bombetta in testa, mica come ora in canotta.

Orbene, leggendo l’inserto del Corriere, mi sono chiesto cosa di telematico ed elettronico avrei potuto utilizzare io che, come sanno i miei lettori, con Io la salverò, signorina Else mi sono da tempo impertinentemente intrufolato nelle pagine di una novella del 1924 di Arthur Schnitzler e negli ardori o nei dolori di una diciannovenne viennese dell’epoca, ipotizzando che la semplice sostituzione di un Expressbriefe con una e-mail recapitata sull’I-phone 6, o una Mastercard con un credito della metà almeno di quei 30 mila fiorini da chiedere a von Dorsday, o un toy con cui rallentare per un po’ almeno il girotondo di fantasie che l’assilla, possano far prendere un’altra piega non solo al capolavoro di quel genio, ma anche alla mia rivisitazione.

Lo scenario è affascinante, un gioco di matrioske inversamente inserite o avvolte, dalla più piccola alla più grande, comprendendo tutto quello che sta in mezzo, e non escludo qualcuno possa farlo anche rimaneggiando le mie pagine, ma per il momento vorrei lasciare che Else viva così come, uccidendola o meno, è stato finora, malgrado le ultime App.

Tags: , , , , ,

Leave a Reply