Una mia vecchia idea
Il sindaco di Firenze – che ho visto, pieno di energie giovanili, scodinzolare entusiasta e festoso, quand’era ancora un allievo con lo zainetto sulle spalle, ed ora sta dimostrando di avere il profilo di uno che le cose le fa senza esagerare con il clamore – ha affidato a Massimo Vanni di Repubblica – il quale saggiamente preferì il quotidiano di Scalfari al posto che Gabriele Capelli mi incaricò di offrirgli molti anni fa – la narrazione di un progetto per dar vita, all’interno dell’edificio in cui si imbatte il turista sbarcato nella città del Rinascimento da Italo o dal Frecciarossa, ovvero sia l’ex scuola Carabinieri, a un museo scientifico – il più grande d’Italia – che per comodità viene giustamente chiamato la Villette, prendendo per modello il parco parigino che ospita la “Cité des sciences et de l’industrie”, ma in realtà anche la Geode, la Cité de la musique con la sala per concerti della Philharmonie de Paris, il Conservatorio nazionale superiore di musica e di danza di Parigi, l’arena per concerti Zénith, il teatro Paris-Villette, la sala cinematografica Cinaxe, un cinema all’aperto ed altro ancora.
Se nel post precedente ho evidenziato come alcune battaglie condotte da l’Unità a Firenze nei tempi in cui ci lavoravo siano state miserabilmente perdute, a cominciare da quella contro l’apertura di Mc Donald’s in piazza del Duomo e da quella contro l’allungamento della pista di Peretola, in questo caso dovrei dire che una proposta di quel giornale, o più esattamente di una mia idea messa in atto conducendo fra il novembre e il dicembre del 1988 una di quelle inchieste in più puntate con cui ho scandagliato un bel pezzo di realtà nel corso della mia carriera, l’idea appunto di una città della scienza a Firenze.
Ho pensato perciò di riproporre a ritroso, dall’ultimo al primo, e al ritmo di uno al giorno, gli articoli, per lo più interviste che scrissi allora.
Questo l’indice degli articoli:
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