I reporter di Inveruno

Con i ragazzi di Inveruno

Ho avuto la preziosa opportunità di tenere una lezione, o più esattamente inaugurare un dialogo, con un nutrito gruppo di ragazzi della scuola media Alessandro Volta di Inveruno, un Comune di quasi 9.000 abitanti compreso nell’area metropolitana milanese, che avrebbe origini celtiche nel II secolo a.C.

A darmi questa opportunità Liana Zorzi che a un certo punto della sua vita ha sterzato le proprie sorti professionali, capitalizzando però l’esperienza accumulata in precedenza, ed oggi si occupa, ragion per cui mi è capitato di conoscerla, di giornalismo e comunicazione in campo medico, scientifico e salutare. È infatti la direttrice di una rivista on line che si chiama Sani per scelta, cura le pubbliche relazioni di alcune multinazionali sanitarie e nei dintorni di dove vive – la Monza dell’autodromo, della monaca manzoniana, di Teodolinda e di Maria Teresa d’Austria che lì si costruì la sua residenza estiva ispirandosi al Castello di Schönbrunn e alla Reggia di Caserta di Vanvitelli – ha da qualche anno messo in piedi un’encomiabile iniziativa che coinvolge appunto i ragazzi dell’ultimo anno di questa scuola media, quello in cui si sta per scegliere se andare al classico o allo scientifico, al linguistico o al professionale e insomma ci si orienta a diventare quello che si sarà da grandi.

Insieme agli insegnanti e alle sue collaboratrici – Irene e Cristina – credo una volta alla settimana, Liana stimola i ragazzi non tanto a diventare tutti Mentana o la Sarzanini, quanto a servirsi, qualsiasi cosa poi dopo decidano di fare, di quello che dal mestiere del giornalista può tornar di conto per affrontare una giornata come un’altra, tipo far domande, porsi dei perché, risultare chiari, non aver timore di alzar la mano e chiedere quel che si ha da chiedere.

E dunque ha chiamato me per spiegare ai ragazzi qualche segreto di una buona intervista, perché effettivamente mi è capitato nella vita di poter fare qualche bella intervista, favorito indubitabilmente dagli eccezionali intervistati che ho potuto o saputo coinvolgere.

>> VIDEO 1 | VIDEO 2 INCONTRO CON RAGAZZI DI INVERUNO <<

Con quel detestabile programma – a cui pare pochi ormai sappiano rinunciare che si chiama Power Point – mi ero preparato un bel po’ di slides, infarcendole di citazioni dotte, definizioni, esempi, molti dei quali tratti dalla televisione che io conosco molto meno della carta stampata, ma certamente è più nota a degli adolescenti ed ho fatto vedere loro i battibecchi di Berlusconi con Giletti, di Ferrara con Mentana, ma anche il pacato confronto Minoli-Berlinguer a Mixer, il magistrale silenzio opposto da Enrico Cuccia a Salvi di Striscia la notizia e la inappuntabile professionalità di Riccardo Iacona che garbatamente tempesta di domande il ministro Padoan.

Mi ero portato dietro e non ho potuto mostrar loro per mancanza di tempo qualche botta e risposta di Antonio Gnoli, di Eugenio Manca, di Giorgio Bocca, di Enzo Biagi, ed estratti dalle mie interviste a Quine, a Garin, a Rubinstein, a Thom, al caro Francis Haskell. E infine li ho portati nei paraggi delle interviste impossibili, quelle che io chiesi in gioventù a Edoardo Sanguineti: ho mostrato loro una televisiva a Napoleone ed una “cartacea” con Donald Duck che Liana ed io abbiamo “recitato” strappando qualche risata.

Ed avevo nel cassetto l’intervista che feci all’Italia nel 1981 con cui vinsi un premio giornalistico: un giorno o l’altro la pubblicherò qui nel blog.

Nei prossimi giorni guarderò le interviste immaginarie che i ragazzi di Inveruno metteranno nelle loro pagine di Facebook o nel blog che Liana ha costruito per loro. Eccolo qui: http://grinveruno.com/.

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