La sbronza spiegata a mio figlio

MEDICINA E RICERCA

di Daniele Pugliese

«Fra tre giorni è il mio compleanno e ho invitato i miei amici. Gabriele però mi ha detto che i suoi genitori non lo possono mandare a casa mia perché il mio babbo è sempre ubriaco». È la drammatica storia di Aldo, un bambino di 6 anni, identica a quella di tanti suoi coetanei. In Italia, infatti, secondo il Ministero della Salute, più di 8 milioni di persone nel 2014, il 15,5% degli uomini e il 6,2 delle donne, hanno superato i limiti del consumo abituale di alcol oltre i quali si rischia di incorrere in problemi di salute. A raccontarla una educatrice professionale che opera in un Servizio alcologico territoriale dell’Azienda sanitaria fiorentina, Ginetta Fusi, la quale non si rivolge stavolta agli adulti, come fa sul campo ogni giorno, ma proprio ai bambini con un libro tutto per loro.

Le lacrime che non scendono” – quelle che restano in gola come un groppo indicibile e si ha vergogna a dire e corrodono le guance ma anche la serenità interiore che è un diritto dell’infanzia – è il titolo di un libro per bambini, quasi certamente il primo del genere non solo in Italia, pubblicato dalle battagliere Edizioni Piagge con i disegni di Laura Berni, una poesia di Simone Cristicchi, il vincitore del Festival di Sanremo 2007, e l’introduzione di Anna Sarfatti.

Il libro verrà presentato sabato 5 marzo alle 16.30 alla biblioteca di Scandicci in via Roma 38 da Guido Guidoni, uno psichiatra esperto di dipendenze ed alcolismo, e Giulia Bambi presidente della commissione salute del Comune alle porte di Firenze.

Il racconto di Ginetta Fusi scandaglia la zona grigia di pensieri ed emozioni che si accavallano nella mente di un bambino capitato per destino in una famiglia dove esiste il problema alcol, le menzogne e gli alibi che evaporano dalla bottiglia, la difficile ma possibile “redenzione” verso il benessere e la consapevolezza con l’aiuto dei sempre più bistrattati servizi pubblici che si occupano di dipendenze e delle associazioni di auto aiuto come AA e i Club degli alcolisti. Un libro per aiutare i minori, e i loro genitori, a capire che quella non è una condanna senza appello, è un peso che può essere alleviato, è una battaglia che vale la pena di combattere, è una condizione di vita verso la quale è stolto guardare con il pregiudizio.

I dati Istat 2015 sull’alcol in Italia rilevano che il 63% degli italiani sopra agli 11 anni almeno una volta ha bevuto sostanze alcoliche, con un calo rispetto a 10 anni prima e una diminuzione dei bevitori quotidiani (22% contro il 31%) ma un aumento di quelli occasionali (41% contro il 38%). La fascia di età in cui si ha il picco (54%) del consumo di alcolici diversi da vino e birra (aperitivi, amari, superalcolici) è quella fra 18 e 24 anni e l’età in cui maschi e femmine iniziano il consumo di alcolici è quella fra 16 e 17 anni: infatti oltre il 90% di chi ha meno di 15 anni non beve, ma la percentuale sale al 43% sopra ai 16 anni e al 62% sopra ai 18.

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2 marzo 2016

La copertina del libro di Ginetta Fusi


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