Il primo oboe di Mozart
Mi batte poco il cuore per le cose religiose, ma laddove queste si incontrano con la musica, cambio opinione. E così ho voglia di invitare chi legge ad andare a sentire il Festival di Pentecoste, manifestazione giunta alla XXIV edizione, organizzata dagli amici della Musica di Tavarnelle Val di Pesa in alcune delle più belle pievi e monasteri del Chianti Fiorentino. L’inaugurazione è stata ieri nella Pieve Romanica di San Piero in Bosso a Tavarnelle Val di Pesa, ed io purtroppo proprio non ce l’ho fatta ad andarci, così mi sono perso nientepopodimenoche Andrea Lucchesini, il quale rendeva omaggio ai due grandi compositori romantici di cui quest’anno ricorre il bicentenario della nascita: Friedrich Chopin, con lo Scherzo op. 31 e la Sonata op. 58 e Robert Schumann con le Drei Romanzen op. 28 e il Carnaval op.9.
Cercherò allora di esserci domenica 30 maggio, quando la Klezmerata Fiorentina, quartetto formato da Igor Polesitsky al violino, Riccardo Crocilla al clarinetto, Francesco Furlanich alla fisarmonica e Riccardo Donati al contrabbasso, dedicheranno la serata alla musica tradizionale degli ebrei d’Ucraina. Poi l’appuntamento del 4 Giugno, e lì purtroppo so già che proprio non potrò essserci, e mi dispiace perché sul palco, al pianoforte, ci sarà l’amico Tiziano Mealli e sarei tornato volentieri a sentirlo. Tiziano i Cameristi Fiorentini, uno dei complessi da camera nati in seno all’Orchestra del Maggio Musicale. eseguirà un vero e proprio concerto sinfonico in miniatura, dedicato a quella formazione,l’Harmonie (due clarinetti, due oboi, due corni, due fagotti) che tanta fortuna ebbe all’epoca di Mozart. La serata sarà incentrata sulla riproposta di un’autentica rarità, il Concertino per pianoforte e Harmonie di Joseph Triebensee, oboista e compositore dell’Harmonie Imperiale, nonché primo oboe nella prima esecuzuione del Flauto magico sotto la direzione di Mozart. Il Concertino sarà accompagnato da due gemme mozartiane: l’Ouverture del Don Giovanni, nella trascrizione per Harmonie dello stesso Triebensee, e la Serenata in Do minore K388, autentico capolavoro del genere, dalle proporzioni e dal respiro quasi sinfonico.
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