AI 3.7. Willy Pasini: Dizionario erotico
Appropriazione indebita
III. La nebulosa più prossima
3.7. Willy Pasini: Dizionario erotico
Corsi e ricorsi dell’amplesso. Come fenomeno sociale va e viene, non gli si sta dietro. A leggere le poco succulente inchieste dei settimanali ci si scopre sette giorni assatanati e sette in clausura. qual è la verità? Chi può dirlo meglio di Willy Pasini, una delle voci più autorevoli della sessuologia europea, docente al dipartimento di psichiatria dell’Università di Ginevra e direttore scientifico dell’Istituto internazionale di sessuologia di Firenze?
Spesso si sente parlare di caduta del desiderio sessuale. Secondo lei è un fenomeno che esiste veramente? È la diffusione dell’Aids la sua causa?
Io ho un’obiezione di fondo a questa sua domanda. La caduta del desiderio è un fenomeno che risale ormai ad alcuni anni fa, almeno due o tre, se non di più. Non direi che attualmente ci sia una caduta del desiderio sessuale. Al contrario c’è già un superamento della fase di crisi. La grossa caduta, le onde più importanti della caduta del desiderio sono state molto tempo fa. La prima onda è stata la conseguenza del discorso femminista e poi della guerra dei sessi di dieci anni or sono. Quei fenomeni causarono una caduta del desiderio sessuale maschile: da un lato perché l’uomo, che era stato portatore di vari privilegi, tra cui quello di poter decidere quando desiderare, è stato messo in crisi, in quanto ha dovuto confrontarsi, al limite, ad un desiderio femminile altrettanto presente e a volte più imperioso. Un desiderio femminile che gli tagliava l’erba sotto ai piedi. Però, già in quel periodo, se da un lato si assisteva ad una caduta del desiderio prevalentemente maschile, dall’altro facevano il loro ingresso certe categorie, diciamo delle minoranze erotiche, che prima erano addirittura escluse dal mondo del desiderio: gli handicappati, gli anziani, i bambini. Categorie che non hanno avuto una caduta del desiderio, e che al contrario hanno avuto l’accesso al mondo dell’eros. C’è stato tutto il discorso del recupero degli anziani che era anche un discorso del loro recupero sessuale, fintanto che avessero avuto la salute. C’è stato tutto il discorso sui bambini, sul superamento dell’angelismo. Un discorso che ha avuto riscontro anche nelle nuove leggi sulla violenza sessuale: si è verificato che questi bambini angeli non sono o non sono considerati come tali. E poi tutto il problema degli handicappati, del loro diritto alla sessualità. Questa è stata la prima grande onda di caduta del desiderio in cui gli uomini si sono messi sull’Aventino e hanno detto: «Se le cose stanno così, allora tanto vale che stiamo tra amici e andiamo a fare la barca a vela o andiamo in un club sportivo e pazienza per le donne». Per cui a un certo punto sono andate in depressione le donne e si è creato questo ritorno dei movimenti di coppia più ridefiniti dal di dentro. Mi pare dunque che la caduta del desiderio non sia un fenomeno congiunturale, perché abbiamo avuto addirittura tutto un rinascimento dell’eros, magari non a livello di sesso ma a livello dell’erotismo alimentare o vestimentario.
Dunque non caduta del desiderio, ma allargamento dei campi d’interesse del desiderio. Desiderio, se non ho capito male, sarebbe anche desiderio di stare insieme, di parlare, di aversi senza finire a letto insieme?
L’ultimo congresso della società sessuologica internazionale era sul piacere, cioè piacere come prolungamento del desiderio. Insomma, finita l’abbuffata del sesso puro e duro, diciamo genitale, c’è stato un recupero del desiderio nel senso dell’erotismo allargato. La gente ora esce, parla, fa un sacco di cose alternative al sesso genitale per cui a mio parere bisognerebbe evitare questa espressione di caduta del desiderio, dicendo che al limite, forse, questa caduta è delimitata alla «scopata senza cerniera» come la chiamava Erica Jong.
Eppure, per fare un esempio, esiste questo fenomeno dei cosiddetti matrimoni bianchi. Lo ha messo in luce recentemente la psicologa Gianna Schelotto in un’intervista sull’Unità. Quei matrimoni dove c’è molta intesa, magari anche molto erotismo nel senso di passione, una passione che però poi non sfocia nel sesso.
Sì, c’è meno la scopata da fame sessuale. Però non so se è una caduta del desiderio. E poi voglio dire: se si considerano le attività turistiche degli italiani si vede bene che, malgrado il pericolo che si dice, la gente va a fare il carnevale a Rio e ha programmato la scopata rituale a ritmo di samba. Quindi da un lato bisogna distinguere il desiderio all’interno della coppia costituita e monogama e dall’altro lato come evolvono le evasioni tradizionali. E allora bisogna ribadire un concetto che è già stato detto più volte: c’è una inversione di tendenza, nel campo delle evasioni. C’è una riduzione dell’adulterio di pancia e una riabilitazione dell’adulterio di cuore. È diminuito effettivamente quel genere di adulterio che si consumava con una scopata in viaggio e che però non metteva in causa la cellula familiare. In opposizione a questo fenomeno riappare l’adulterio come legame alternativo perché l’adulterio di cuore è meno pericoloso, non è contagioso come quello di pancia.
La tendenza dunque è a farsi l’amante per… innamorarsi?
In un certo senso sì, o come a volte si dice, ci si fa l’amante casalinga, l’amante in pantofole. E questo è legato al concetto di contagiosità.
La diffusione dell’Aids ha avuto un impatto così significativo sui comportamenti sessuali?
Indubbiamente. A livello di società, di famiglia, di coppia e di individuo. Il discorso sarebbe lungo, ma accennerò solo ad alcune tematiche. Per esempio, parlando della sua influenza nella società si deve ricordare che ha modificato valori che fino a poco tempo fa sembravano ben radicati. Il sesso buono non è più il sesso procreativo ma il sesso non contagioso e allora diventano buone certe manifestazioni sessuali che fino a poco tempo fa non lo erano. Tipo il sesso telematico, il telefono erotico, la masturbazione. La tolleranza verso questi fenomeni è una manifestazione di questa inquietudine del contagio.
E a livello della famiglia?
A livello delle famiglie l’Aids produce modificazioni soprattutto nelle famiglie religiose e praticanti, perché lì c’è il dilemma di come trasmettere l’educazione sessuale: se non dicono niente c’è il pericolo del contagio, e se lo dicono in qualche maniera legittimano la sessualità, fino all’uso del profilattico, contro i dettami della loro morale.
Ma la modificazione più significativa, immagino, sarà per la coppia.
Vari studi hanno evidenziato che i cambiamenti più significativi sono l’aumento dell’uso del profilattico, la diminuzione del numero dei partner, l’aumento dei modi di gratificazione sessuale indipendenti dal coito. Nelle coppie poi l’erotismo si modifica perché non c’è più spazio al loro interno per il segreto, perché l’adulterio implicito non è più possibile. Nell’individuo modifica l’immaginario erotico perché eros si avvicina a thanatos e ciò che prima era gioco e imprevisto ora diventa uno spettro.
Ma nell’ambito della coppia c’è un secondo aspetto: al suo interno i margini di trasgressione sono più limitati, proprio per questo rischio. La moglie o le amiche del marito che tornava da New York, dell’industriale bello e yuppie ora si chiedono: «Ma sarà mica bisessuale, sarà mica sieropositivo?». Perde fascino rispetto all’amante di quartiere. E se prima nelle coppie c’era una certa tolleranza per queste evasioni, diciamo purché extraterritoriali, adesso quello che è implicito diventa esplicito e crea delle grosse tensioni di coppia perché se lei domanda il preservativo allora lui dice: «Ah, non hai fiducia in me?». Oppure: «Se domandi il preservativo è perché tu, mentre io ero a New York, hai avuto qualche storia». Il render totalmente esplicito il dialogo sull’erotismo, crea molte complicazioni, toglie molti margini di manovra che servono poi anche per l’immaginario erotico.
Professor Pasini, lei dice che non c’è caduta del desiderio e che c’è una obbligata riscoperta della coppia. Non è che per tenere in piedi questo desiderio all’interno della coppia si sono dovute riscoprire le giarrettiere, la vestaglia di seta e tutto ciò che può ravvivare l’erotismo?
Io non sento tanto questo. C’è piuttosto un recupero della componente affettiva e del fare le cose insieme, come lei diceva prima. Si va più a teatro insieme, si fanno più hobby insieme, si ha uno scambio affettivo migliore. Non mi sembra che abbiano inventato il vibratore per la coppia monogama o altri accessori tipo quelli che lei citava. Ma non ho l’impressione che ci sia un trasferimento all’interno della coppia di questo erotismo che è tradizionalmente d’avventura. Semmai c’è un altro fenomeno.
Quale?
Quello delle videocassette: non è frequente che siano il motore del dialogo erotico della coppia. Per lo più lei si lamenta e dice: «Tu preferisci vedere le cassette piuttosto che venire a letto». Ma talvolta: «Perché non ce ne scegliamo una insieme e facciamo una serata divertente?».
Willy Pasini (Milano 1938) è uno psichiatra e sessuologo. È stato docente all’Università di Ginevra e a quella di Milano e tra i fondatori della Federazione europea di sessuologia. Ha lavorato per l’Organizzazione mondiale della sanità ed è autore di molti libri, nonché frequentatore costante di trasmissioni televisive. Ha inoltre avuto una breve esperienza nel campo della politica. È Cavaliere e Commendatore al merito della Repubblica.
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