La risposta di Chiti
Ha risposto con gran sollecitudine e intelligenza Vannino alla recensione I vicini e lontani di Chiti che ho fatto del suo libro pubblicato da Donzelli su “l’incontro tra laici e cattolici nella parabola del riformismo italiano”. La lettera la si può leggere a commento del mio post, ma la riporto integralmente qui perché mi pare aggiunga nuovi spunti di riflessione proprio sui temi toccati, l’incontro tra vicini e lontani, e meriti pertanto una maggior evidenza a supporto delle riflessioni comuni e delle rare qualità della persona in questione, a cui non a caso mi legano stima e affetto.
Chiti ha peraltro riprodotto il mio intervento, quindi anche le mie “critiche”, nel suo blog (Vicini e Lontani. Un articolo dal Blog di Daniele Pugliese) a dimostrazione che non tutti i politici hanno paura anche della propria ombra, perciò si circondano solo di cagnolini scodinzolanti e festosi.
Caro Daniele,
ho letto il tuo intervento sul mio libro. Davvero molto bello e molto impegnato, ma su questo, conoscendoti da tanto tempo, non avevo dubbi.
Su molte considerazioni che fai e anche su molte sollecitazioni sono d’accordo: ma anche sugli aspetti, sui quali abbiamo valutazioni differenti ti do atto di una capacità e serietà di approfondimento che sono sempre utili perché ognuno di noi in un dialogo vero possiede alcune convinzioni, non certo verità assolute. E il confronto serve proprio ad andare a fondo scoprendo quanto di giusto vi è nelle posizioni dell’altro. E’ così che possiamo arricchirci culturalmente. Un libro è utile se serve a produrre riflessioni: ma anche una presentazione è utile se riesce – e non avviene sempre – a produrre, spronare per andare ancora più a fondo ai temi che si è trattato.
Ti ringrazio dunque di cuore non solo per l’amicizia e la reciproca stima, non solo per le parole generose che dici sul libro “Vicini e Lontani” ma in ugual modo per gli aspetti che sottolinei come per te meno condivisibili.
Un abbraccio
Vannino
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