Il cellulare dell’ortopedico

Questo l’articolo pubblicato su “T24 del Sole 24 Ore” di oggi:

SANITÀ | 6 OTTOBRE 2016

Ecco l’App per entrare in sala operatoria e seguire i “maestri” a distanza

di Daniele Pugliese

È a Firenze che è stata messa a punto la app telefonica con cui i giovani chirurghi ortopedici potranno “prenotare” un posto in prima fila per assistere alle operazioni più complesse che i loro colleghi più esperti eseguono nei 15 centri italiani maggiormente specializzati nell’impianto di una protesi all’anca, al ginocchio, alla spalla, nella ricucitura della cuffia dei rotatori o dei legamenti del menisco o in altri interventi ortopedici d’elezione.

L’idea è venuta all’agenzia creativa di Gherardo Masini che si è recentemente fusa con Namaqua Studio Ltd (www.namaqua.cc ) con base a Londra, specializzata in comunicazione e grafica computerizzata in 3D, la quale chiuderà il 2016 con un fatturato stimato di 230 mila euro, impegna una quindicina di professionisti con varie specializzazioni e vanta fra i suoi clienti, oltre alla Sigascot, La Stampa, Juventus, Coop e la casa editrice Utet.

Il marchingegno è stato presentato nel capoluogo toscano nel corso del VI Congresso nazionale di ortopedia organizzato dalla Società italiana ginocchio artroscopia sport cartilagine e tecnologie ortopediche (Sigascot), fondata nel 2004 per iniziativa del celebre professor Paolo Aglietti e diretta finora dal professor Stefano Zaffagnini del Rizzoli di Bologna.

Con un semplice clic sul display del telefonino, specializzandi e chirurghi desiderosi di apprendere nuove tecniche e vedere da vicino come opera un loro collega più anziano o maggiormente esperto in un certo tipo di intervento, potranno prenotarsi per seguire circa 2.000 interventi chirurgici d’elezione eseguiti dai migliori specialisti di 15 centri d’eccellenza in Italia, tra cui, per quanto riguarda i tumori ossei, lo stesso Cto di Firenze.

Finora l’accesso di “visiting professor” fra un centro e l’altro richiedeva solitamente una lunga trafila burocratica: capire nell’ospedale di quale città e in che data venisse eseguito uno di questi interventi, compilare i moduli di ammissione, fare domande e aspettare risposte fra le segreterie dei vari ospedali. Solo alla fine la possibilità di indossare il camice e mettersi, in ossequioso silenzio, alle spalle del miglior professionista per osservare in diretta il suo modo di operare su ossa, giunture e legamenti.

Con la app messa a punto dalla P1S1 in tempo reale è ora possibile verificare le agende dei chirurghi che, per esempio, operano sull’anca al Rizzoli di Bologna, sulle spalle e le ginocchia al policlinico San Donato e agli Istituti ortopedici Galeazzi e Pini di Milano, alla Cattolica di Roma, soprattutto per quanto riguarda i tumori ossei, al Cto di Firenze, o appunto in altri sette centri d’eccellenza italiani.

E con un altro paio di passaggi prenotarsi per entrare in sala operatoria. Al ritmo di due giornate al mese per centro, con circa 5 interventi chirurgici per ogni sessione, c’è la possibilità di muoversi con maggior facilità ed andare ad imparare meglio e nei luoghi migliori come vengono effettuate quelle circa duemila operazioni artroscopiche all’anno.

«Più della metà dei circa 800 soci aderenti alla Sigascot – dice il professor Pietro Randelli, professore ordinario all’Università di Milano e direttore dell’Unità operativa di Ortopedia 2 del Policlinico San Donato – sono colleghi giovani, i quali oggi possono imparare direttamente in Italia le tecniche più moderne ed avanzate che, fra gli anni Settanta e Ottanta, molti di noi sono andati ad apprendere all’estero nei centri internazionali d’eccellenza, trasferendo nel nostro paese una qualità dell’ortopedia in virtù della quale ci troviamo, con Usa, Giappone e Germania, nei primi quattro posti al mondo».

Sta prendendo sempre più spazio la chirurgia d’elezione, quella che, anche aspettando sei mesi o un anno, consente di recuperare mobilità compromesse da deterioramenti fisiologici o patologici delle articolazioni e dei legamenti, riacquistando una qualità della vita insperabile solo poche decine di anni fa e rispondente alle diverse aspettative di una popolazione che solo anagraficamente è anziana.

«Fortunatamente oggi non è impensabile – aggiunge il professor Randelli appena nominato presidente della Sigascot, succedendo a Stefano Zaffagnini – tornare a giocare a golf a 75 anni, sentendosene addosso solo 50, dopo che si è rotta la cuffia dei rotatori alla spalla. E per raggiungere questi risultati non è più necessario un proibitivo viaggio negli Usa nel miglior centro specializzato in questo tipo di intervento».

Proprio su questo fronte l’ortopedia è notevolmente cresciuta in questi anni in Italia, dove di protesi al ginocchio se ne fanno circa 100 mila all’anno, ed altrettante al bacino.

Tanto nella chirurgia artroscopica d’elezione quanto nell’ortopedia traumatologica, la situazione dell’Italia è – secondo Randelli – di ottimo livello. Oltre alle eccellenze di Milano e Bologna, nei centri specializzati di tutti i capoluoghi regionali, ma anche in molti altri ospedali sparsi sul territorio, si sta fattivamente operando perché gli interventi su pazienti traumatizzati vengano effettuati entro 48 ore dal momento dell’incidente, quando le sue condizioni consentono una miglior efficacia dell’intervento di ricostruzione e ritorno alla normalità.

«Ci sono centri – dice –, come per esempio l’unità operativa dell’ospedale di Viareggio diretta dal dottor Mario Manca, dove quasi il 90% degli interventi viene garantito entro 24 ore. Se si pensa che in Italia ci sono oltre 70 mila fratture solo del collo del femore, un serissimo problema soprattutto per gli anziani, con gravissimi rischi correlati se non preso in tempo e ben trattato, si comprende quanto importante sia lo sforzo che medici e istituzioni sanitarie stanno compiendo per raggiungere quell’obiettivo non più così lontano».

Ora l’impegno della Sigascot di operare per la crescita professionale e l’aggiornamento dei chirurghi ortopedici e per lo scambio sempre maggiore di informazioni e conoscenze fra i propri soci, si arricchisce anche della nuova app telefonica con cui facilitare l’accesso a giovani chirurghi e specializzandi nei centri di eccellenza italiani per imparare le tecniche più sofisticate e all’avanguardia. In un solo clic.

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