Una vera collega
Avevo promesso che sarei andato a trovarla in ospedale a Careggi, ma non ce l’ho fatta. Nè lei ce l’ha fatta a unirsi a quella cena di ex cronisti di nera a cui Mario Del Gamba e Piero Nacci stavano organizzando. Manuela Righini è morta questa mattina a Firenze. Io la ricordo soprattutto quando lavorava a Paese Sera, ma poi anche quando è stata in quella gabbia di matti che era l’Ansa di Firenze. L’ultimo suo incarico era quello di caporedattore centrale del Corriere della Sera, al quale era approdata dopo aver lavorato a Kataweb.
Non ho mai lavorato direttamente con lei. L’ho avuta come collega alla quale non si poteva non prestare orecchio. Era durissima e dolcissima, capace di raggelanti abbaiate e di incitamenti preziosi. Non so dire se ho imparato da lei, ma l’ho sempre guardata con grande ammirazione e rispetto. Mi sembrava – e lo era – una capacissima. Con lei ho fatto, insieme ad altri colleghi, un viaggio premio a New York quando inaugurarono il primo volo non ricordo più se con un solo scalo o diretto verso la grande Mela. Ci divertimmo e ebbi nuovamente la sensazione della persona pacata e ponderata che era: non faceva shopping a più non posso, non pretendeva di imporre i suoi gusti alimentari, ma si faceva rispettare e all’occorrenza si ritirava nella sua solidtudine. Manuela, mi spiace davvero di non avercela fatta. Se Mario e Piero organizzeranno questa cena brinderò a te.
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