Cos’è la fede

Fedi nuzialiIl quasi ex collega Bruno Caiazzo commenta il mio post intitolato Volontà d’amore, scrivendo che lui definirebbe l’amore, oltre che un atto volontario, “un atto di fede”. E che cos’è, caro Bruno, la fede, se non un atto volontario, una spontanea e deliberata sottomissione a credere a qualcosa senza aver alcunché che ci consenta di farlo? Che altro, se non una sciente accettazione della non evidenza del fatto, in virtù della quale il fatto diviene evidente ancorché non lo sia, ovvero sia diventa evidente per chi la fede ce l’ha.

Ho intavolato recentemente una conversazione sulla fede con una cattolica ortodossa e con una musulmana e con la seconda è stato inevitabile riconoscere che certe voci che taluni sentono sono giustappunto un “sentire le voci” e che gli asini che io vedo volare saranno poco reali per tutti voi e siete liberi di non credermi, ma non potete impedirmi di andar a dirlo ai quattro venti che i ciuchi si librano in cielo come gabbiani, senza per ciò prendermi per pazzo.

Convengo quindi che l’amore sia o possa essere una fede e per questa strada anche una fedeltà, un indissolubile dedizione, una prostrazione rinunciataria e bigotta, comunque l’apparizione dell’assoluto. E pertanto tutto ciò che conta è il provar quella fede, attenervisi anche nelle intemperie e non sottoporre tale volitiva opzione ad alcun riscontro reale tipo un etologo che ti dimostri che i ciuchi non volano affatto e questi son solo deliri di un folle. A nulla vale, in altre parole, che tale fede sia percepita e riconosciuta, ripagata dal dio che si venera, né che ci apra la porta di alcun paradiso. E si presume perciò che niente possa sviarla, renderla più flebile, né tanto meno annientarla. È una scelta, un’opzione, un autoconvincimento, un che di interiore. Ci si accontenti di averlo.

Ovunque lo si porti, o anche che non lo si indossi, quell’anello dice di sé.

Tags: , , ,

One Response to “Cos’è la fede”

  1. Bruno Caiazzo scrive:

    La fede è un atto volontario, altrimenti non potrebbe essere, e su questo mi pare non ci siano dubbi.

    Qualcuno però potrebbe anche volotariamente scegliere che non lo sia. Pensare che l’amore non necessiti di fede, non dico assoluta o tendente a infinito, ma che proprio non ce ne sia necessità, credo che questo accadda, in realtà, molto spesso.

    Tra le due scelte io non preferisco la prima che potrebbe piuttosto sembrarmi un tranello, ma la seconda, quella dove, forse, si fa più fatica.

    L’amore, quando si traduce nella scelta di passare il resto della vita con una compagna o un compagno, preferisco concepirlo come fede nel suo concetto stesso, anche più che verso la stessa compagna.

    Meglio affrontare qualcosa che puoi combattere, sia che se ne esca vincitori o sconfitti, e rimanere comunque saldi al prorio timone che qualcosa che molto probabilmente potrebbe sopraffarti completamente o perchè non lo si conosce o perchè non si è in grado di gestirlo.

    Questo autoconvincimento, per ora, sono contento di averlo.
    Da come lo descrivi sembrerebbe che anche tu l’intenda in questo modo. Probabilmente riuscire a descriverlo, come hai fatto tu, è un pò come sentirlo.

    Forse bisognerebbe aver fede in tutto quello che si fà, se non altro ci metterebbe al riparo da noi stessi in seguito a eventuali insuccessi.

Leave a Reply