Plagi
Il mio è solo un sospetto. Le accuse semmai verranno dopo. Qualcuno mi ha fatto sentire il principe canterino. Intendo dire quello che va a Sanremo in una Repubblica che ha detto no alla monarchia e con ciò reso inapplicabile ogni titolo nobiliare ed è stata così magnanima da rabbonirsi e por fine all’esilio dei venditori della Patria che impuniti sparano alla gente sullo yacht e poi spacciano puttane e prostituiscono cocaina. Non sto a rimestar l’argomento, c’è chi l’ha fatto prima, meglio di me e con più dovizia di particolari. Mi limito ad ascoltar le mie orecchie, incolte da un punto di vista professionale, ma dedite ad ascoltar buoni suoni.
A me sembra che “Italia Amore Mio” di Pupo ed Emanuele Filiberto sia il clone da un punto di vista dei suoni del “Cyrano” di Guccini
Faccio appello a quelli del mestiere, in particolare a Francesco Guccini che ho avuto il piacere di conoscere in via del Borgo di San Pietro a Bologna.
Benché sia di nascita sabaudo, c’è l’ho con i savoiardi: meglio le madeleine di Marcel Proust. Li almeno si conserva la memoria.
Allego anche le considerazioni che il collega Mauro Banchini ha fatto per il settimanale curiale “Toscana Oggi”.
Mauro Banchini – O’ pernacchione
Tags: Cyrano, Emanuele Filiberto, Francesco Guccini, Marcel Proust, Mauro Banchini, Pupo, Sanremo, Savoia, Toscana Oggi
Possono sparare a un ragazzo e restare impuniti – Forse basta questo per capire che tutto è lecito per loro.
Il problema è l’indifferenza generale – anche la nostra.
Bene se comunque vengono scoperti
e denunciati, magari in questo caso da Francesco Guccini.
Ho trovato la risposta in questo testo
“Addio” album “Stagioni”
Nell’anno ‘99 di nostra vita
io, Francesco Guccini, eterno studente
perché la materia di studio sarebbe infinita
e soprattutto perché so di non sapere niente,
io, chierico vagante, bandito di strada,
io, non artista, solo piccolo baccelliere,
perché, per colpa d’altri, vada come vada,
a volte mi vergogno di fare il mio mestiere ……