Anton Diabelli

Oscurato dal genio

15 aprile 2011

Tom Hulce nei panni di Mozart nell'Amadeus di Milos Forman

Pochi sanno chi è Franz Xaver Süssmayr. Ed io stesso dimenticherò il suo nome pochi minuti dopo aver finito di scrivere queste righe. A differenza di Anton Diabelli, del quale ho scritto nell’agosto scorso in un post intitolato Di luce riflessa, che se non fosse stato per Beethoven e le sue omonime Variazioni sarebbe stato ricordato solo marginalmente dagli specialisti della materia, Franz Xaver Süssmayr, e con lui Joseph Eybler e Franz Freistädler, meriterebbe un posto tutto suo quale autore della maggior parte di quello splendido capolavoro che noi chiamiamo il Requiem o la Messa da requiem di Mozart.

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Di luce riflessa

14 agosto 2010

Anton Diabelli

Chiunque, al quale sia capitato di essere noto, o anche solo riconosciuto, non per il proprio nome o in quanto se stesso, ma per il fatto di essere “il figlio di”, “il fratello di” o “la moglie di”, sa quanto dolorosa e umiliante sia questa condizione. Il fastidio che si prova è bruciante.

Immagino perciò quanto debba aver sofferto quel povero Anton Diabelli, compositore ed editore musicale austriaco, nato nel 1781 a Mattsee nei pressi di Salisburgo, dove il padre era musicista e sagrestano, e morto a Vienna l’ 8 aprile 1858. Haydn, da cui apprese le tecniche di composizione, ebbe nei suoi confronti una paterna attenzione. Trasferitosi a Vienna, divenne professore di musica, e nel 1818 si mise in società con l’editore Cappi rilevandone sei anni dopo l’attività.

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