Arthur Schnitzler

I doppi sogni di Schnitzler

4 novembre 2018

In tedesco Doppelgänger significa sosia, e un sosia – com’era il servo di Anfitrione di cui Mercurio, generando equivoci e scene comiche, prende le sembianze nella commedia di Plauto Amphitruo (e poi in quella di Molière Amphitryon) – è una persona talmente somigliante a un’altra da poter essere scambiata per essa. Un “doppio”, insomma, un gemello, qualcuno che può prendere il proprio posto e fingersi noi stessi.

Ne L’altrui mestiere, in un brano intitolato Dello scrivere oscuro, Primo Levi afferma: «Siamo fatti di Es e di carne, ed inoltre di acidi nucleici, di tradizioni, di ormoni, di esperienze e traumi remoti e prossimi; perciò siamo condannati a trascinarci dietro, dalla culla alla tomba, un Doppelgänger, un fratello muto e senza volto, che pure è corresponsabile delle nostre azioni, quindi anche delle nostre pagine».

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Attualità dell’idea di Apocalisse

27 ottobre 2016

Questo il testo della relazione Attualità dell’idea di Apocalisse che ho presentato ieri all’incontro su “Apocalissi ieri e oggi” nell’ambito del ciclo Incontri alla fine del mondo organizzato dal Museo Pecci di Prato ed al quale hanno partecipato il professor Marco Ciardi dell’Università di Bologna, che ha parlato di Apocalissi e ricerche d’altri mondi. Atlantide e non solo, e il professor Andrea Mecacci, dell’Università di Bologna, con un intervento su Estetiche dell’apocalisse:

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Su Doppiozero l’apocalisse al Pecci

17 ottobre 2016

Questo il mio articolo pubblicato nel bel sito www.doppiozero.com sulla mostra che inaugura la riapertura del Museo Pecci a Prato dedicata alla fine del mondo:

La fine del mondo dall’astronave del Pecci

Daniele Pugliese

Prima della fine del mondo ci saranno ovviamente “Gli ultimi giorni dell’umanità”. È questo il titolo del dissacrante dramma – 779 pagine nell’edizione Adelphi in 2 volumi – che Karl Kraus scrisse fra il 1915 e il 1922, avvertendo nella premessa il lettore che la sua messa in scena «è concepita per un teatro di Marte», richiedendo «secondo misure terrestri, circa dieci serate».

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Una morte da non sprecare

17 settembre 2016

Ho letto poco della giovane donna di Napoli che si è impiccata con un foulard, dopo aver già tentato alcuni mesi fa di suicidarsi ingerendo psicofarmaci, perché, scrivono i giornali, tormentata da una vicenda nata facendosi riprendere in un video hard che sarebbe dovuto rimanere tra intimi e invece ha assunto una celebrità che nessun regista alle prime armi si sogna.

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Noi, forse “salvati”

28 agosto 2016

L'ingresso della "Fortezza da basso"

Nel ringraziare Enrico Zoi per l’intervista che mi ha fatto su “esserciweb” prendendo spunto dalla pubblicazione ora nel blog e poi in un e-book delle mie interviste raccolte in Appropriazione indebita, ho menzionato un certo numero di ex studenti del liceo classico Niccolò Machiavelli di Firenze che hanno poi intrapreso come me la strada del giornalismo, e nel ripescare i loro nomi nella memoria – in qualche maniera ripercorrendo i corridoi ed entrando nelle classi di quell’ex edificio militare, direi proprio una caserma con le sue camerate, nel quale ci si imbatte una volta varcato il grande portone di legno che su viale Filippo Strozzi, di fronte al Palazzo dei congressi, consente di accedere alla Fortezza da basso progettata da un pool di architetti al servizio dei Medici, tra i quali spicca Antonio da Sangallo il Giovane – ho visto decine e decine di volti proprio come in una sorta di Facebook privato, a molti dei quali associo un nome e un cognome, qualcuno di una persona a cui sono molto legato, a partire dalla mia ex moglie, ma anche altri amici ed amiche che vedo più o meno frequentemente ma sempre con il medesimo entusiasmo e sentimenti mutati sì ma non ininfluenti, e tanti altri compagni di scuola che invece restano anonimi o rarefatti o come sbiaditi, qualcuno anche svanito.

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Dei duelli

16 febbraio 2016

Keith Carradine in "I duellanti" di Ridley Scott

Friedrich Engels – le altre due mani, una testa, un cuore e, fortunatamente un bel gruzzolo da parte, senza i quali non avremmo oggi la fortuna di disporre del Capitale di Karl Marx –, in una lettera indirizzata a Laura, la figlia del filosofo di Trevi e del padre del comunismo andata in sposa a Paul Lafargue, sottostimato autore di Il diritto all’ozio, con il quale condivise in consapevolezza vita e morte, scrisse: «I Francesi, come tutti, sono sotto l’influenza della canicola. Tutto fallisce, anche i duelli!».

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Else e i trucchi 2.0

2 giugno 2015

Il numero di domenica 31 maggio de “La lettura”, l’inserto domenicale del Corriere della Sera, proponeva la rilettura, o il rimaneggiamento, che 4 scrittori contemporanei – Fabio Genovesi, Paolo Di Stefano, Charles Dantzig e Clara Sànchez – hanno fatto di altrettanti classici, anzi capolavori, ovvero sia, in ordine, Il ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde, I promessi sposi di Alessandro Manzoni, Alla ricerca del tempo perduto di Marcel Proust e Dottor Jekyll e Mr. Hyde di Robert Louis Stevenson.

La particolarità della rilettura è data dall’irruzione nelle trame datate rispettivamente 1891, 1840, 1913-27 e 1886, di “oggetti e pratiche della contemporaneità digitale”, sì che l’uomo più bello del mondo, immortalato sulla tela da Basil Hallward in seguito ad un baratto già sperimentato da Faust in tutte le sue varie versioni, possa schernire l’elisir di eterna giovinezza, assurto a teorema del desiderio di decadenza sperimentato dall’uomo borghese occidentale, a vantaggio del social partorito da Zuckerberg-Montagna di saccarosio, il quale, nell’immagine del profilo, consente di presentarsi come si era quando la febbre del sabato sera la si condivideva con John Travolta.

Parimenti il Tramaglino è presentato nel suo errabondare ebbro in Brianza o da quelle parti non con un Tom Tom go in mano, ma con Google maps aperto sullo smartphone – dio mio come si parla! – al quale è attribuita la miracolosa capacità di sciogliere gli intricati intrecci dell’ostacolata tresca dell’odiatissimo romanzo scolastico di cui altro non si può dire in età adulta se non che sia scritto in punta di penna.

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Elementare, Else!

11 gennaio 2014

Credo che indirettamente mi assolva la sentenza emessa dalla Corte di primo grado di Chicago nel procedimento intrapreso contro Leslie S. Klinger – avvocato, scrittore, animatore del club The Baker Street Irregulars – dalla Conan Doyle Estate, dietro la quale figurano i lontani eredi del celebre Arthur Conan Doyle a cui si deve, a partire dal 1887 con la pubblicazione di Uno studio in rosso, l’invenzione del celebre personaggio Sherlock Holmes riutilizzato 59 volte in romanzi e racconti originali.

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Perdonarsi e perdonare

13 agosto 2013

Sigmund Freud

Massimo Recalcati è uno psicanalista con laurea in filosofia alla Statale di Milano, supervisore di neuropsichiatria infantile al Sant’Orsola di Bologna, docente di psicopatologia del comportamento alimentare a Pavia, dopo aver insegnato teorie e tecniche del colloquio a Padova e a Urbino, psicologia dell’arte e della letteratura a Bergamo e non so quale altra disciplina all’università di Losanna, direttore editoriale di collane alla Franco Angeli e alla Bruno Mondadori, collaboratore di riviste come aut-aut, La psicoanalisi, LETTERa, Revue de la Cause freudienne, Psychanalyse, Clinique lacanienne, del Manifesto fino al 2011, e ora di Repubblica, quotidiano su cui sabato scorso, il 10 agosto, ha scritto un articolo intitolato Quant’è difficile l’arte di perdonare (e perdonarsi) che ha conquistato non solo la prima pagina, ma addirittura la spalla della prima pagina, e io trovo che Ezio Mauro faccia molto bene a dare tanta evidenza a Le idee, perché di queste abbiamo un gran bisogno in questo sfibrato scenario entro il quale stancamente ci muoviamo.

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MET – 26 giugno 2012

27 giugno 2012

MET – Provincia di Firenze, 26 giugno 2012

IO LA SALVERÒ, SIGNORINA ELSE
Un nuovo libro di Daniele Pugliese

Fraülein Else è una novella di Arthur Schnitzler pubblicata nel 1924. Else è una ragazza di 19 anni della buona borghesia viennese alle prese con i primi turbamenti sessuali e le prime proiezioni affettive. Intrappolata in una ragnatela di sentimenti, ingigantiti dal fallimento a cui sta andando incontro il padre e dalle molestie di un amico di famiglia, finirà per suicidarsi.
Daniele Pugliese, autore di racconti, alcuni dei quali associati dalla critica a Calvino, Borges e Buzzati, [continua...]

Da manuale

20 luglio 2010