Antipatici simpatici e antipatici
11 marzo 2014
Una serie di banali constatazioni mi inducono a ritenere, col beneplacito di chi ne è vittima, che spesso io sia assai antipatico, e mi sono così assuefatto e assecondato a quest’incomoda condizione, che trovo decisamente antipatico l’articolo che Luca Mastrantonio, collega del Corrierone probabilmente un po’ antipatico, ha scritto per l’edizione di domenica 9 marzo del giornale per il quale lavora, un giornale costituzionalmente antipatico perché assai blasonato e per lungo tempo autorevolissimo, pregi o difetti a seconda dei punti di vista che in entrambi i casi comunque non suscitano certo simpatia.
L’articolo si intitola La prevalenza dell’antipatico ed esprime alcuni concetti discutibili fin dall’occhiello, nel quale si afferma che sarebbe «al tramonto l’era buonista», ed io trovo improprio contrapporre l’antipatia al buonismo, essendo il suo opposto la simpatia, perché non è necessariamente l’esser buoni o cattivi a rendere simpatici o antipatici, mentre è abbastanza evidente che esser buonisti è antipatico, per cui l’era buonista, anche quand’era nel suo fulgore, era antipatica.