Comunicazione

Argomento princeps

6 settembre 2010

Ormai è inevitabile. Non c’è cena, pranzo, incontro che non preveda tra gli argomenti all’ordine del giorno le tecnologie. Che si tratti del cellulare, di facebook o di altre diavolerie, non si può fare a meno di parlarne.

La cosa è ovvia, non ci vuole tanta immaginazione. Sono entrate a far parte potentemente della nostra vita ed è difficile sottrarsi. Anzi, coloro che conosco i quali riescono a tenersi in disparte, ai quali va la mia ammirazione e apprezzo la nobiltà d’animo con cui motivano questa loro scelta, finiscono per avere un atteggiamento pregiudizievole, il che non è mai un bene, ma soprattutto sembra che limitino la propria capacità di comprensione e accoglimento della maggior parte dell’umanità che invece si è votata ai byte, alle onde elettromagnetiche, ai social network.

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Conflittualità

5 agosto 2010

Per gentile concessione

Scrive una donna su Facebook: «Gli uomini sono cazzo con idiota intorno» (Per le eventuali royalty sentire il mio avvocato). O qualcosa del genere. Non è una voce nel deserto. Se ascolti, di malumore ne trovi. Analoghe conclusioni, ma inverse, si possono riscontrare in aforismi maschili.

Che c’è? Si stanno scaldando i motori? Si da fuoco alle paglie? La conflittualità di genere, che putroppo conteggia anche un’onda crescente di violenze, abusi, omicidi contro le donne, gode di un momento di particolare celebrità. Non si è mai sopita ma par fibrillare.

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Il modello del modulo

31 luglio 2010

A libera scelta

Fra le cose che mi sarebbe piaciuto fare nella mia vita lavorativa c’era – uso il passato perché vi ho rinunciato, avendo compreso che si tratterebbe d’una battaglia contro i mulini a vento – quella di metter ordine nella comunicazione scritta della pubblica amministrazione, o comunque dei grandi fornitori di servizi ai cittadini. Non intendo tanto il lavoro con i comunicati stampa, che in realtà ho fatto, né quello negli uffici dove la comunicazione è intesa come pubblicità e promozione. Intendo, invece, la banale trasmissione di messaggi interni, la compilazione di documenti, moduli, lettere, relazioni, circolari, provvedimenti, l’affissione di cartelli e indicazioni, l’esposizione in bacheca.

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Il prezzo delle parole

24 luglio 2010

L'oscuro oggetto del desiderio

La tariffa ne prevede un certo numero al mese. Costo fisso. Gli altri si pagano extra. Si contano, gli si attribuisce un prezzo e ogni sms fa lievitare la bolletta. Comunicare costa. Costa parlare, scriversi, mandarsi messaggi. Quello delle telecomunicazioni è uno dei settori che hanno fatto le migliori performance negli ultimi anni. Profitti faraonici. Sì, un certo investimento iniziale, ma poi è grasso che cola. Gli utenti sono in crescita, progressivamente sempre di più, perché l’oggetto del bisogno, risulta insopprimibile, basilare, fisiologico, irrinunciabile. Se uno ti telefona, avrai poi necessità di telefonare a qualcun altro e questo a qualcun altro ancora, come in una catena di Sant’Antonio senza fine.

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Periodici di provincia

28 febbraio 2010
Anna Gatteschi

Anna Gatteschi

Anna Gatteschi ha 29 anni. Ho conosciuto suo padre poco tempo fa: ci siamo guardati in faccia e abbiamo capito al volo che c’era qualcosa che ci legava. Che cosa, abbiamo ancora da capirlo, eccezion fatta per il fatto – ah, orrore! – che lui è un fiorentino che sta a Torino ed io un torinese che sta a Firenze. Fra una chiacchera e l’altra, un’e-mail e un’altra, vien fuori che l’Anna tiene una rubrica intitolata “Un fatto, un commento” sul settimanale piemontese Il Monviso. Vien fuori che è laureata in Lettere con una tesi in Storia della lingua italiana sui discorsi di Benito Mussolini (che derivi da qui il suo cedimento alla retorica?), ed in Antropologia culturale ed etnologia con una tesi di antropologia visiva sull’uso della fotografia nella ricerca (che derivi da qui la sua capacità di guardar le cose?). Mi dicono anche che, come me, è una patita di Ernesto De Martino. E poi ha fatto un po’ l’insegnante, un po’ la ricercatrice sul campo, ha scodinzolato in una casa editrice e ha nuotato un po’ nel mondo della comunicazione. Ricevo un po’ dei suoi articoli, li leggo, li critico, le dò qualche consiglio, le chiedo di poterne pubblicare uno sul mio blog. Permesso accordato. Eccolo. Mi par che meriti d’esser letto, seppur con i suoi difetti. (continua…)

Ma guarda ’sti faccioni

21 febbraio 2010

Ahimè!

E chi si presenta più alle elezioni senza mettere in gioco il proprio volto? Le regole della comunicazione nell’epoca del post-internet son note. Eppure un tempo, che si trattasse di una frase o di un simbolo si marciava così. All’Istituto Gramsci di Bologna hanno raccolto e continuano a raccogliere manifesti e volantini politici. Ne hanno 12mila. Una bella iniziativa.

Da vedere su www.manifestipolitici.it