David Ricardo

Una notizia storica

6 aprile 2013

Il palazzo dell'Onu

I titoli di apertura dei giornali di mercoledì 3 aprile erano come al solito dedicati alla politica italiana. «Quirinale, l’offerta di Bersani» si leggeva su l’Unità, «Bersani esclude il governissimo ma apre all’intesa per il Quirinale» sul Corriere della Sera e «Voto anticipato per il Quirinale» Repubblica. Solo quest’ultima in prima pagina non ha dato notizia dell’approvazione alle Nazioni Unite del trattato per regolare il commercio mondiale delle armi convenzionali, relegato in basso pagina nel giornale fondato da Antonio Gramsci («L’Onu “depone” le armi»), evidenziato a centro pagina con una gran foto sul quotidiano di via Solferino («Storico sì al trattato sulle armi»).

(continua…)

Il papà di Antonia

3 agosto 2010

Karl Marx

Era il ‘96, che se lo giri fa ‘69, anno caldo per eccellenza, e non in senso pornografico. Antonia avrà avuto quindici anni e c’è da immaginarsi che saltellasse indignata dietro a un camion che sparava musica a tutto volume per manifestare la protesta degli studenti. Chissà che s’era inventata la Gelmini dell’epoca.

Non so se Massimo gioisse di quella passione o ne fosse spaventato, o né l’uno né l’altro, solo incuriosito. So per certo che prese carta e penna, cinque fogli a quadretti, e in rigoroso stampatello, prima di corsivare «Baci Babbo», vergò MARX per ANTONIA.

(continua…)

Canali e canaglie

3 maggio 2010

Molti anni fa, in una “Bustina di Minerva” su l’Espresso, Umberto Eco scrisse un pezzo che avevo ritagliato ma non so più dov’è, forse nella casa che ho comprato con la fatica d’una vita eppur più non m’appartiene avendo provato io un sentimento ambiguo ed avendo ceduto alla malattia (tranquilli, non è leucemia!). L’articolo parlava della crescita dei “canali” mediali. Sostanzialmente diceva che quando c’era solo Rai 1 in bianco e nero, trattandosi di un solo canale, in mezzo a qualche porcata, poteva finirci dentro, o passarci attraverso, anche ottima roba. Dovevi riempire un palinsesto di 12 ore, perché a mezzanotte compariva una splendida sigla con non ricordo più quale musica e un’antenna che svettava nel globo di una globalizzazione appena in fieri, e fino al mattino seguente, niente zapping. Ho accennato a quell’epoca televisiva in un altro blog intitolato Fare tv.

(continua…)