Il blocco di Lunaspina
5 aprile 2010Le chiesi un Laphroaigh con un bicchier d’acqua a parte. Me li mescolò, come fossero un Martini, mescolato, non shakerato. Poi, quando ha capito, mi ha chiesto scusa. Fa questo per campare. Per studiare in una Università che neanche le spiega cosa mettere nel piano di studi. Fa di più per campare. La domenica, credo, canta, e la sua voce è molto bella. Poi si cucina, dà il cencio per terra, si rifà il letto dove ha fatto l’amore con il suo fidanzato, un quasi ufficiale gentiluomo, coltiva i suoi fedeli amici e una manica di mattacchioni o ballerine di lap dance. Si chiama Irene, ma pretende d’esser chiamata Lunaspina, ed io obbedisco. È giovanissima, non giovane, per questo le ho fatto conoscere Christoph che come lei ha già scritto un libro. Lei lo ha pubblicato, lui è in attesa e alla Mursia si diano una mossa, per favore. Dal suo libro ho rubato questo racconto.
Il blocco