Edoardo Sanguineti

Lezione di intervista 10: l’immaginazione al potere

14 settembre 2016

Edoardo Sanguineti

Terminata la parte seria della lezione ai ragazzi della scuola media di Inveruno, ho potuto introdurre l’illustrazione di un particolare tipo di intervista che, se fatta con preparazione e voglia di informare, non è affatto poco seria: l’intervista impossibile.

A questo genere giornalistico letterario – Primo Levi ne ha fatte di splendide: mi viene in mente Il gabbiano di Chivasso, In diretta dal nostro intestino:l’Escherichia coli, oltre al racconto che s’intitola proprio L’intervista, comparsi nel postumo L’ultimo Natale di guerra – mi ci sono avvicinato molto giovane leggendone una fatta da Edoardo Sanguineti, al quale poi, grazie alla comune amicizia con Aristo Ciruzzi, andando a trovarlo a Genova, tentai di chiederne una per il periodico universitario che dirigevo, Concentramentorenove, ricevendo ahimè un rifiuto motivato da ragioni di impegni già presi, ma la promessa che la mia successiva richiesta sarebbe stata comunque esaudita, una sorta di cambiale in bianco che non esitai a riscuotere, ottenendo un suo pezzo per l’Unità il cui dattiloscritto credo di conservare ancora e che un giorno forse dovrò tirare fuori dal cassetto.

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L’ordine delle cose

30 maggio 2010

Enrico Rossi

Ho votato per Enrico Rossi alle elezioni regionali. Ne vado fiero. Posso non essere d’accordo con lui su alcune cose, ma sono di sinistra  – facciamo a capirsi! – e ritengo che non esercitare il proprio diritto-dovere di elettore, caposaldo di una democrazia, sia un reato. L’appartenenza a uno Stato, cioè a una collettività, a una comunità, che si fregi di essere democratica, non un regime come c’è stato in Italia fra il 1925 e il 1945, implica poche fondamentali regole. Tutte da rispettare.

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Le stelle del poeta

29 maggio 2010

tratto da http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2010/05/27/la-camera-accanto-17/

ADDIO A SANGUINETI, POETA DEI BUCHI NERI
(da La Stampa.it)

di PIERO BIANUCCI

Edoardo Sanguineti

Edoardo Sanguineti

Edoardo Sanguineti, poeta, critico letterario, intellettuale impegnato, fondatore dell’avanguardia Gruppo ’63, maestro di tanti studenti universitari a Torino, Salerno e Genova, se n’è andato a 79 anni, sotto i ferri di un chirurgo che cercava di salvarlo da un aneurisma.

L’ultima cosa che ha scritto è un “Sonetto astrale” (sonetto a modo suo) di tema astrofisico. Il 12 marzo scorso Gian Luigi Beccaria, che lo aveva ricevuto da Sanguineti per pubblicarlo sulla rivista Porti di Magnin, lo ha letto e commentato al Planetario di Torino Infini.To, dopo averlo distribuito in fotocopia al pubblico. C’era anche un altro illustre storico della lingua italiana, nonché appassionato astrofilo, Claudio Marazzini. Sapevamo che Sanguineti non stava bene, ma naturalmente non si pensava a una fine così vicina. Certo, leggendo quei versi, Gian Luigi Beccaria ce lo fece sentire presente e amico.

L’inedito “Sonetto astrale” è stato pubblicato su “ La Stampa” con la notizia della morte del poeta. Dunque non è più inedito. Ma vorrei ugualmente riprodurlo qui in memoria del suo Autore, che ebbi la fortuna di avere come professore di Letteratura italiana moderna e contemporanea all’Università di Torino nella prima metà degli Anni 70 del secolo scorso.

Pulsano pulsar con forti pulsioni:
ecco a voi quasar, quasi stelle vive:
collassano assai dense, per pressioni
che imbucano per sempre, in nere rive;

così forse è: facelle in evezioni,
sciami di nebulose fuggitive,
supergiganti, code in librazioni,
variabili cefeidi recidive:

protuberanze, e getti, e radiazioni
corpuscolari, eclissi comprensive
di pieni pianetini e pianetoni,
aurore ipercompresse in somme stive:

oh, chiare notti gravitazionali,
mie fragili scintille zodiacali!

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Interviste impossibili

29 maggio 2010

Edoardo Sanguineti

Avevo promesso di scrivere qualcosa di più su quel che mi legava a Edoardo Sanguineti che maledettamente ci ha lasciati. Avevo 20 anni, forse 21. Dirigevo già un giornale. Si chiamava Concentramentorenove, allusione alla scritta che concludeva i volantini con cui si chiamavano gli studenti medi e universitari a partecipare a un corteo, dandosi appuntamento, appunto alle 9, in piazza San Marco a Firenze. Era il periodico dei circoli universitari comunisti – distinzione netta dalla sezione universitaria del Pci – ed usciva come poteva e quando poteva. Ne uscirono 5 numeri e non farebbe male un giovane studente che volesse laurearsi in storia del giornalismo o in teoria e tecnica delle comunicazioni di massa a farci su una tesi, cosa che ho proposto al professor Carlo Sorrentino.

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Lutto

19 maggio 2010

Edoardo Sanguineti

Sono in lutto. Quando potrò scriverò cosa mi ha legato a Edoardo Sanguineti.