Concentrati sulla lettura di Italo Dall’Orto
10 aprile 2010
L | M | M | G | V | S | D |
---|---|---|---|---|---|---|
« mar | ||||||
1 | ||||||
2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | 8 |
9 | 10 | 11 | 12 | 13 | 14 | 15 |
16 | 17 | 18 | 19 | 20 | 21 | 22 |
23 | 24 | 25 | 26 | 27 | 28 | 29 |
30 | 31 |
Ho ripreso fiato. Ieri mattina mi sentivo come il giorno che, forse mia madre, mi accompagnò alla scuola Carducci per la prima elementare. (Watson, naturalmente). Direi che era il primo ottobre del… a quanti anni si va alle elementari? Insomma, sicuramente negli anni Sessanta. Ieri l’altro. O giù di lì. Ieri sera invece ero sfinito e i miei reni hanno fatto anche un po’ le bizze. Ma molto contento. La prima presentazione di un mio libro, interamente mio, proprio mio era andata benissimo. Almeno mi è sembrato che le persone fossero contente, si stessero divertendo o interessando e che non ci fosse quel clima barbogio di certe celebrazioni o autocelebrazioni. Italo Dall’Orto ha letto brani della Pasticca verde e dell’Ingrato talmente bene che io faticavo a riconoscere di averli scritti io. Che fortuna averlo conosciuto grazie alla complicità di Nicoletta Collu. (continua…)