Gustav Mahler

Ok, scrivo di mio padre

30 agosto 2016

Mio padre, Orazio Pugliese, dedica le prime copie del suo libro "Gentile editore..."

Non ho voluto finora occuparmi, qui nel blog, del libro scritto da mio padre Orazio, intitolato «Gentile editore…», che ricostruisce la storia della casa editrice Sansoni attraverso i carteggi con i loro autori e collaboratori, di Giovanni e Federico Gentile – il filosofo fascista e il figlio a cui egli consegnò la gestione di quell’azienda rilevata liquidando altri soci negli anni Trenta – e attraverso le memorie di chi in quella “fucina” di cultura lavorò fino agli anni Settanta quando la balena Rizzoli si mangiò il marchio fiorentino.

Non ho voluto farlo per una sorta di pudore, anzi, provando una specie di timore, quello di star facendo qualcosa che somiglia all’“interesse privato in atti d’ufficio”, al “conflitto d’interesse”, un abuso insomma del proprio ruolo di figlio, e di figlio per mestiere divulgatore, o un’intrusione familiare in un campo che non pertiene a me, è tutto di mio padre e dell’editore che ha pubblicato il suo ultimo sforzo intellettuale prima di cedere alla fatica e alla quiete della vecchiaia.

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Impedire di pensare

22 settembre 2015

Erri De Luca

C’era uno che ordinò: «Bisogna impedire a questo cervello di pensare!». Direi non avesse molta importanza cosa quel cervello pensasse, anche se – va detto – si trattava effettivamente di idee sconvolgenti e di un cervello particolarmente vispo e fecondo. “Incontrollabile” mi verrebbe da dire pensando sia tale un cervello che pensa, perché – come canta uno dei più bei lider di Mahler ripreso anche da Pete Seeger in una delle sue canzoni pericolose – Die gedanken sind frei, i pensieri sono liberi.

In quell’agghiacciante affermazione perentoria era racchiuso uno dei più raccapriccianti orrori mai partoriti dall’umanità, l’affermazione sciente della violenza come principio regolatore della convivenza, la pianificazione consapevole del terrore e della paura, il proposito deliberato di annientare intere fasce di popolazione, in particolare per la loro discendenza ereditaria ribattezzata razza mescolata a un’adesione religiosa più o meno moderata, ma anche per il loro credo politico, o i propri gusti sessuali o una qualche malformazione fisica o mentale.

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Sintonizzatevi sui 93.3

17 settembre 2012

Quando dirigevo l’ufficio stampa della Regione Toscana – l’agenzia di informazione non era ancora nata e stavo lavorando per crearla, acconsentendo anche all’insensato, sciagurato e confindustriale articolo di legge che prevede la nomina di un direttore con contratto a tempo determinato che scade a fine legislatura, come se i giornalisti maturassero una pensione nel breve arco di un quinquennio, alla stregua dei politici che si avvalgono della loro professionalità – mi fu chiesto di adoperarmi per salvare un’emittente radiofonica unica nel suo genere. Si chiamava Radio Montebeni e trasmetteva solo musica classica senza neanche un filo di pubblicità: solo Mozart, Bach, Beethoven, Scriabin, Dvořák, Smetana e Grieg.

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Urlicht

6 gennaio 2011

Caine/Mahler – Adagietto

7 dicembre 2010

Lieder eines fahrenden Gesellen

20 ottobre 2010

Tradizione

19 settembre 2010

La tradizione è custodia del fuoco, non adorazione della cenere.

Gustav Mahler

Ma è così?

4 agosto 2010

Quando lessi per la prima volta la lettera di cui ho dato conto ne Il papà di Antonia, che Antonio Gramsci scrisse a suo figlio dal carcere di Turi dov’era recluso perché, come disse Mussolini, bisognava impedire a quel cervello di pensare, come se il “Verfolgten im Turm” potesse smettere di pensare, rimasi colpito dall’ultima frase: «Ma è così?». Devo averla usata decine se non centinaia di volte a chiusura di mie lettere e se ciò è stato fonte di mie insicurezze, d’altro canto è stato quel che mi ha consentito di veder sempre un altro lato, di non fermarmi alla prima, di andare davvero oltre.

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Die Gedanken sind frei

18 luglio 2010