Joseph Roth

Attualità dell’idea di Apocalisse

27 ottobre 2016

Questo il testo della relazione Attualità dell’idea di Apocalisse che ho presentato ieri all’incontro su “Apocalissi ieri e oggi” nell’ambito del ciclo Incontri alla fine del mondo organizzato dal Museo Pecci di Prato ed al quale hanno partecipato il professor Marco Ciardi dell’Università di Bologna, che ha parlato di Apocalissi e ricerche d’altri mondi. Atlantide e non solo, e il professor Andrea Mecacci, dell’Università di Bologna, con un intervento su Estetiche dell’apocalisse:

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Su Doppiozero l’apocalisse al Pecci

17 ottobre 2016

Questo il mio articolo pubblicato nel bel sito www.doppiozero.com sulla mostra che inaugura la riapertura del Museo Pecci a Prato dedicata alla fine del mondo:

La fine del mondo dall’astronave del Pecci

Daniele Pugliese

Prima della fine del mondo ci saranno ovviamente “Gli ultimi giorni dell’umanità”. È questo il titolo del dissacrante dramma – 779 pagine nell’edizione Adelphi in 2 volumi – che Karl Kraus scrisse fra il 1915 e il 1922, avvertendo nella premessa il lettore che la sua messa in scena «è concepita per un teatro di Marte», richiedendo «secondo misure terrestri, circa dieci serate».

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Un articolo sul Journal del Pecci

26 agosto 2016

Il fungo atomico alle Marshall

Corredato dall’inquietante immagine del fungo provocato dall’esplosione sottomarina del 25 luglio 1946 alle Isole Marshall come esperimento nucleare promosso dalla Marina americana e da una drammatica istantanea scattata nella grande discarica di rifiuti elettronici e tecnologici provenienti dai paesi occidentali che si trova ad Agbogbloshie, un agglomerato della capitale del Ghana, Accra, e col titolo La fine del mondo. Ancora, il “Journal” del Museo Pecci d’arte contemporanea a Prato ha pubblicato ieri un mio articolo in vista della mostra, proprio sull’argomento della fine del mondo, che il 16 ottobre prossimo inaugurerà la riapertura del centro espositivo sottoposto a lunghi quanto indispensabili lavori di restauro.

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Una visita al MAST

1 marzo 2016

Jakob Tuggenner, "Untitled"

Maurizio Marinelli preso da Facebook

Sono un privilegiato, perché il pur rapido giro che mercoledì scorso ho fatto alla Fondazione MAST di Bologna (Manifattura di Arti, Sperimentazione e Tecnologia) – significativamente ospitata in via Speranza –, visitando la mostra dedicata al fotografo svizzero Jakob Tuggener (1904-1988), ho potuto compierlo avendo per Virgilio – benché questo, in realtà, sia il mio terzo nome di battesimo – il mio amico, editore, compagno di ferrate, slittini, cocktail Martini, conversazioni sterminate e senza paletti, Maurizio Marinelli, allievo di Umberto Eco, “artista visto da tergo” e tanto altro ancora, che da moltissimi anni ha messo a disposizione di una delle più importanti imprese bolognesi, specializzata credo nei macchinari per il packaging e, per quella via, nel vasto universo dell’automazione, le sue poliedriche, avveniristiche, scoppiettanti, solide competenze nel campo della comunicazione, della tecnologia, della grafica e di tutto quello che dovrei aggiungere se non rendessi troppo lungo e perciò illeggibile questo periodo giunto ormai alla tredicesima riga di una cartella scritta in Word.

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Ciechi brindisi

26 settembre 2012
Sopra i bicchieri dai quali spavaldamente bevevamo, la morte invisibile incrociava già le sue mani ossute.

Joseph Roth, La cripta dei cappuccini, 1938

Stella morente

13 novembre 2010

[...] egli sarebbe deciso a non aver più nulla a che fare, almeno volontariamente, col mondo civilizzato. È così possibile che egli sprofondi un giorno nel vuoto della solitudine, inosservato e senza lasciar traccia, come una stella morente in una notte silenziosa e carica di nubi. Allora la sua fine resterebbe sconosciuta, come finora sono stati i suoi inizi.

Joseph Roth

Parole inutili

21 settembre 2010

Quante parole inutili annoverava la lingua fintanto che le poche semplici non avevano ancora il diritto, la dimensione e la realtà che loro spettava. Pane non era pane finché tutti non ne mangiavano e finché il suo suono non era accompagnato da quello della fame come un corpo dall’ombra.

Joseph Roth

Giochi di carte

24 agosto 2010

«Non possiamo pensare che mentre il mondo si gioca al tavolo del poker le quote dello sviluppo, noi organizziamo un tressette tra amici con in palio una consumazione al bar». In un articolo sul Corriere della Sera di oggi, intitolato L’ideologia a tavola, di cui comprendo e apprezzo lo spirito, ma di cui non condivido il suggerimento di fondo, Dario Di Vico si avvale di questa riuscita metafora col tavolo verde, del quale purtroppo non ho dimestichezza.

Joseph Roth

La frase mi ricorda il motivo più volte ripetuto da Joseph Roth in quel capolavoro del 1938 che è Die Kapuzinergruft, da noi tradotto in La cripta dei cappuccini, e pubblicato da Adelphi: «Sopra i bicchieri dai quali spavaldamente bevevamo, la morte invisibile incrociava già le sue mani ossute».

Più prosaicamente quel genio della matita che è Altan ha espresso più volte analogo pensiero facendoci vedere la differenza fisica tra una pagliuzza e un trave e i luoghi del corpo dove essi possono essere conficcati.

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La bacchetta di Claudio

17 aprile 2010
Claudio Martini, Enrico Rossi e la bacchetta da maestro d'orchestra

Claudio Martini, Enrico Rossi e la bacchetta da maestro d'orchestra

Claudio Martini ha lasciato regalando una bacchetta da direttore d’orchestra a Enrico Rossi che gli succede come presidente della Regione Toscana e che, invece, gli ha regalato Il Principe di Machiavelli, esiliato a Sant’Andrea in Percussina, e Lo Zen e l’arte di riparare la politica. Bei regali, degni delle due persone, anche se al Principe di Machiavelli avrei preferito Il leviatano di Thomas Hobbes, ma sui gusti non si sputa o non si disputa. A Claudio, mentre usciva di scena, ho detto di essere onorato di aver lavorato dieci anni per lui, stando molto dietro le quinte e anche dietro qualcuno che starebbe meglio dietro un albero, a zappare: coraggio, è giunto il momento! Con i colleghi, iniziando il passaggio di consegne a Susanna Cressati e brindando come suggeriva Joseph Roth nel suo La marcia di Radetszky, ho condiviso la gioia di aver tenuto insieme un’orchestra che ora suona da dio, ha anche due solisti capaci di imitare Lilly Gruber e David Sassoli, gran bravi professionisti poi prestati alla politica. Eh, sì, ho usato la bacchetta, dandola qualche volta sulle dita, ma più che altro alzandola verso il cielo, là dove stanno le speranze e le convinzioni, per me non dio. Ed ho ribadito la mia voglia di imparare, prima o poi, la musica, bevendo alla fonte di Piero Farulli o inchinandomi dinanzi a Tiziano Mealli. Lo farò, prima o poi lo farò, trasformando un paio di brani rock in due meravigliose sinfonie per orchestra. Auguri a Claudio, auguri a Enrico. Anzi: auguri Presidente.

da Intoscana.it – Rossi, una bacchetta d’orchestra per dirigere la Toscana

da La Repubblica – 17 aprile 2010

da Il Corriere Fiorentino – 17 aprile 2010


L’incipit di “Amore in buca”

12 marzo 2010

A Monica, contro ogni evidenza

Si precipitò allora in un negozio di libri del centro e, con un certo stupore del commesso, ordinò due volumi di un dizionario enciclopedico della lingua italiana. Poi passò da un vecchio amico che lavorava in una tipografia e lo pregò di spaginargli quei due vocabolari. Anche l’amico, come il commesso, lo guardò con aria stupita, ma non gli fece neanche una domanda. Era basso e dall’aspetto fragile, ma sembrava un rude boscaiolo quando sfasciò le due copertine di cartoncino telato. I volumi, ancora rilegati, finirono l’uno accanto all’altro sotto una potente taglierina che non sembrò faticare molto per affondare la lama nelle oltre duemila pagine dopo che il linotipista l’ebbe allineata a pochi millimetri di distanza da dove partiva l’inchiostro.

Sempre più verso Occidente. Indice

4 marzo 2010
L’amica Gianna mi ha chiesto di pubblicare almeno l’indice del mio libro di racconti Sempre più verso Occidente. Lo faccio volentieri, la ringrazio per il suggerimento, e nei prossimi giorni cercherò, tempo permettendo di fare anche di più.

Sempre più verso Occidente di Daniele Pugliese

Daniele Pugliese

Sempre più verso Occidente
e altri racconti

Baskerville, Bologna, 2009, pp. 220, € 18,00

ISBN 978 88 8000 907 8

Indice
Sempre più verso Occidente / Introduzione 3
Sempre più verso Occidente 5
L’ingrato 11
La pasticca verde 17
Ebrei erranti 45
Camera di rianimazione 85
Specchio retrovisore 107
… nemmeno fermare su questo pensiero 133
Alla ricerca di Trachi 151
Amore in buca 159
Dal latino… 215