Loredana Romero

Scoprire talenti e memorizzare

14 agosto 2016

Tornando dalla prima vacanza che, dopo molti anni, nel giugno scorso ho felicemente fatto a Merano, mi sono fermato a Bolzano e lì ho visto, con grande piacere, Museion, il Museo di arte moderna e contemporanea della città altoatesina, fondato nel 1985 da privati con il sostegno della locale amministrazione pubblica.

Dal 2008 è ospitato in uno splendido edificio disegnato dagli architetti berlinesi Krüger, Schuberth e Vandreike, al quale si giunge sbucando da stradelline modeste del centro cittadino, oppure, trovandosi circondati dall’erba, attraversando il fiume Talvera su due suggestivi ponti ricurvi, uno per le bici, l’altro per i pedoni, che a me hanno fatto venire in mente il simbolo dell’infinito, quell’8 reclinato su un fianco che si disegna così: ∞.

Da quello spazio antistante il grande cubo bianco e in gran parte fatto di vetro, così come dalle ampie finestre dell’ultimo piano, quello dedicato alle mostre temporanee, si vedono le vette che circondano la città e, per chi come me ama la montagna, scatta immediata la voglia di raggiungerle, di salirvi sulla cima, di passare da un picco all’altro.

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Una mostra sperata

3 maggio 2015

Nella prestigiosa collezione che appassionatamente ho raccolto ed offerto al pubblico in Libri d’arte e arte dei libri, con qualche anticipo in Oggetto del desiderio ma anche in alcuni post nei quali accenno ai lavori di Dario Longo è fortunatamente entrata di diritto l’opera di Andrea Granchi, artista che ho conosciuto alla presentazione di un libro organizzata da “Artour-o Il Must” e dalla sua tenace animatrice Tiziana Leopizzi, la quale mi ha messo lì in mezzo a tener le fila di una conversazione al cui centro c’erano vita e opere di Alberto Burri di cui ha scritto Alessandra Oddi Baglioni.

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Libri d’arte e arte dei libri

29 maggio 2014

Il libro di Giovanni De Gara

Il 15 maggio scorso, in Oggetto del desiderio, ho dato conto di un regalo che Carolina Doni mi ha fatto, vale a dire un esemplare di The real story of a tree nella versione italiana La vera storia d’un albero, bizzarro e gradevole oggetto pensato e realizzato da Giovanni De Gara, giovane artista che ha lo studio in via San Niccolò divenuta coacervo di creativi e emergenti.

A poche ore di distanza, Loredana Romero – madamina piemunteisa legatissima a mio cugino Luca, di cui ho riferito in Piccola Schiele del 24 agosto 2010, un’era fa – mi ha regalato una sua opera senza dirmi se abbia un titolo o meno, un’opera perfettamente riconducibile allo “stile” o al “genere” seguito dall’amica a cui mi permetto, senza ovviamente alcun intento offensivo, ma solo affettuoso, di dar di “cita” o “gagna” o “tota”, tutte espressioni con le quali nel mio dialetto d’origine si indica una giovane donna, se non una ragazza o una bambina.

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Lettori depravati

14 luglio 2012

Dario Longo e Paolo Albani

Qualche sera fa sono stato all’inaugurazione a Prato di una mostra di Dario Longo. È molto tempo che mi riprometto, senza averlo ancora fatto, di inserire le opere di Dario Longo in quella collezione privata virtuale qui riunita che raccoglie i lavori di Ewa Bathelier, Loredana Romero, Gianfranco Dini, Andrea Ruggeri e nella quale vorrei accludere anche i quadri di Maurizio Marinelli e le fotografie della mia adorata nipotina Felicita Recordati, di Gianni Pasquini o quelle di Silvia Amodio. Tuttavia ho scritto di lui fin dalla mostra intitolata Appunti di viaggio che tenne nell’aprile del 2010 (vedi qui) quando l’ho scoperto e potuto apprezzare, e poi in occasione della presentazione (vedi qui) dei miei racconti Sempre più verso Occidente a Pistoia nello Spazio di via dell’Ospizio, dove Dario allestì un’opera ispirata a Amore in buca.

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La gagna in mostra

25 ottobre 2011

Sospendo per un istante l’impegno preso nel post Avviso ai lettori, che subito dopo rientra in vigore, per segnalare la mostra intitolata undicimaggiomillenovecentosessantuno che la Piccola Schiele esposta nella Collezione privata di questo blog, inaugura sabato 29 ottobre prossimo alle ore 18 alla galleria CentroArteModerna in Lungarno Mediceo 26 a Pisa, per il cui catalogo mi sono permesso di scrivere quello che compare qui di fianco, invitando chi potesse ad andarla a vedere. Per chi non lo sapesse “gagno” in piemontese significa ragazzo, per lo più detto con quel tono di sufficienza che i più anziani hanno nei confronti dei pivelli. Auguri Loredana e grazie infinite per la tua amicizia con Luca.

I versi di Iole

21 aprile 2011

Ho aperto questo blog per amplificare un po’ l’uscita del mio libro di racconti, ma dentro poi c’è finita molto altro. Previdentemente, chi me l’ha messo in piedi, forse su mia richiesta, ha aperto un canale che si chiama Suggerimenti, e lì ho allineato cose viste, sentite, lette che mi faceva piacere condividere con chi mi sta leggendo, insomma piccoli regali o appunto consigli, suggestioni.

Ci ho pubblicato il racconto della Maria e quelli di Marina, le foto di Andrea Ruggeri e le opere di Ewa Bathelier, i quadri di Gianfranco Dini e quelli di Loredana Romero e sicuramente altro ancora perché, che mi piacessero più o meno, mi sembrava che meritassero di essere conosciuti, magari per dire non mi piacciono, ma non, in alcuni casi, restare nell’ombra o, in altri, avere meno risonanza.

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I quadri di Gianfranco

7 novembre 2010

Gianafranco Dini

Nella Collezione privata che vado costruendo come galleria virtuale nel mio blog e che ospita già i lavori di Ewa Bathelier, Loredana Romero, Andrea Ruggeri, approda ora l’amico antico Gianfranco Dini. Resto ancora in attesa delle foto di Gianni Pasquini, dei quadri di Maurizio Marinelli e delle installazioni di Dario Longo.

Di Gianfranco Dini ho già scritto, ma questa è la volta buona per ricordare di quando – eravamo ragazzini – mi propose, lui che col suo fisico bestiale insegnava educazione fisica in una famosa palestra fiorentina, di provare – era la prima volta in vita mia – a fare una sauna.

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Foto dal mondo

19 ottobre 2010

Andrea Ruggeri

Andrea Ruggeri è uno di quei fotografi che prendono e partono. Se ne sbatte se inquadrato dal suo obiettivo c’è un sindaco che inaugura una mostra, una coppia di sposi, un calciatore che fa un dribbling, un morto di fame o uno che ti spara addosso. Lui scatta.

Preso in privato è un bel casinista, sì uno di questi fiorentini che un tempo vivevano o in Santa Croce o in Santo Spirito, o in San Frediano o in Santa Maria Novella e perciò si dividevano in bianchi, rossi, verdi e azzurri. Quando lui ha cominciato a scattare io stavo già dietro a una scrivania a far scattare foto ai fotoreporter e a far scrivere pezzi ai cronisti, per cui non ci siamo mai incontrati, come è avvenuto con Gianni Pasquini, Red Giorgetti, Roberto Marconi, ma più che altro con quella testa matta di Piero Marcacci dinanzi a un cadavere o a un assassino.

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Al via

28 settembre 2010

Il fotomontaggio di Gianfranco Dini

È che agli amici perdoni tutto. Anche le bischerate. Gianfranco Dini, gigante dal cuore tenero come il pane, ma vi sconsiglio di farlo incazzare perché io l’ho visto così e non avrei proprio voluto essere nei panni di quelli che l’hanno irritato, dopo lunga assenza ritrovato, qualche giorno fa ha sparpagliato per l’etere della rete il suriportato fotomontaggio intitolandolo enfaticamente «Pugliese for President».

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Piccola Schiele

24 agosto 2010

Loredana Romero

Io Loredana non la ricordo. Doveva essere una “cita” quando io ero già un “gagno”: lei una bambina, io un ragazzino. Neanche la vedevo, figuria- moci guardarla.

Eppure pare ci fosse anche lei a depredare della statuetta sul cofano prima, delle frecce e di ogni altro pezzo poi, una Jaguar MK4 meravi- gliosamente bianca abbandonata davan- ti ai garage della casa dove abitavano i miei zii a Torino.

Doveva essere la fine del 1966, quando dopo l’alluvione di Firenze mio fratello ed io fummo mandati per un po’ dai parenti nella città natale per scongiurare immaginate pestilenze e semplificare la fine di un matrimonio che sarebbe giunta di lì a poco.

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Esposizione virtuale

23 agosto 2010

Ewa Bathelier

Non ho alcuna seria cognizione d’arte. Di moda non ci capisco niente. Né so per quale strada ho incrociato su Facebook la signora Ewa Bathelier, se sia stato qualche comune amico a presentarmela, se ci siamo introdotti da soli, se io sia imbattuto in lei o lei in me. Ma quando ho visto le foto dei suoi lavori son rimasto colpito. Mi piacciono. Non so perché ma mi piacciono.

È nata a Varsavia e vive a Strasburgo. Leggo che, dal 2001 almeno, ha esposto a Cracovia, a Houston, a Los Angeles, a Parigi, a Venezia, a Bruxelles, a Saint-Tropez, a Bologna, a Roma, a Bolzano.

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