Mario Fortini

La “riappropriazione” di Enrico

27 agosto 2016

Enrico Zoi nella foto del suo profilo Facebook

Enrico Zoi dev’essere entrato al liceo Nicolò Machiavelli di Firenze, all’epoca ospitato dentro la medicea Fortezza da Basso dove ormai si fan solo più mostre di second’ordine o più blasonate sagre di paese, un paio d’anni prima che io, ripetente di un anno perso al ginnasio, me ne stavo per uscire e, se non ricordo male, partecipava a un po’ delle sterminate riunione che si organizzavano all’epoca nelle scuole o nelle case del popolo.

Ci siamo rivisti molti anni dopo tenendoci però, credo, reciprocamente sott’osservazione, perché, come un’altra mezza dozzina di compagni del liceo – mi vengono in mente ovviamente Mario Fortini, e poi Simone Fortuna, Paola Emilia Cicerone, Paolo Russo, per certi versi Francesco Maria Cataluccio, coautore con me di un resoconto sull’ultimo seminario di Cesare Luporini all’Università, e, ma andando ai tempi delle medie anziché delle superiori, Stefano Bucci, sperando non me ne voglia chi rimasto fuori dalla lista –, abbiamo poi intrapreso, con le opportunità che ciascuno ha avuto a disposizione, il medesimo mestiere, quello di dare informazioni, nobile variante di un’attività che c’è chi dice sia quella di far la spia.

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Esattamente 30 anni fa

27 aprile 2013

La prima pagina de l'Unità del 27 aprile 1983

Il Corriere fiorentino di oggi ricorda quello che avvenne esattamente 30 anni fa, il 26 aprile 1983. In un tratto curvo della galleria del Melarancio sull’autostrada del Sole, nella quale era stato istituito il doppio senso di circolazione a causa di lavori sull’altra corsia, fra le uscite di Firenze Certosa (oggi ribattezzata Impruneta) e Scandicci, un tir che trasportava un tubo di 130 quintali, lungo 5 metri e con un diametro di 4, urta, squarcia ed apre come una scatoletta di sardine un pullman proveniente da Napoli e diretto a Limone sul Garda con dentro 48 ragazzini della scuola media Nicolardi e tre insegnanti che li accompagnavano.

Non c’era abbastanza spazio per tutti e due i mezzi in quel tunnel. Morirono in undici, undici ragazzini che se ne stavano andando spensierati in gita scolastica. Ivana Zuliani ha raccolto le testimonianze di alcuni volontari che accorsero sul posto quel giorno.

I (continua…)

I tunnel maledetti

14 marzo 2012

I giornali on line riportano la notizia dei 22 bambini e dei 6 adulti morti in un incidente stradale a Sierre, in Svizzera. Un pullman si è schiantato contro le pareti di una galleria. Altri 24 bambini sarebbero feriti.

La tragedia del Melarancio

Guardo le immagini della tragedia e la memoria non può non andare a quello che avvenne nella galleria del Melarancio sull’Autostrada del Sole il 26 aprile 1983. Se non ricordo male fui uno dei primi cronisti ad arrivare sul posto, insieme a Giorgio Sgherri, e con noi Mario Fortini e non ricordo chi altro, perché Mario ed io avevamo due motociclette e impiegammo poco ad attraversare la città fino al casello Fi-Sud e potemmo agilmente superare la lunga coda di auto che si era formato sull’autostrada.

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L’incipit di “Alla ricerca di Trachi”

17 marzo 2010
Centauro

Centauro

Fol - Voglio inferire che gli uomini

sono tutti morti, e la razza è perduta.

Gno – Oh cotesto è caso da gazzette.

Ma pure fin qui non s’è veduto che ne ragionino.

Fol - Sciocco, non pensi che, morti gli uomini,

non si stampano più gazzette?

Giacomo Leopardi

Dialogo di un folletto e di uno gnomo

in Le operette morali

Mai nessun giornale dirà perché. Ma tutta la stampa riportò la notizia di «un uomo a cavallo di un delfino» al largo di Corfù. Si leggeva negli articoli che i marinai l’avevano avvistato dirigersi verso levante, in direzione quindi della costa greca. Ma dai porti di quel paese non giunsero altre segnalazioni. Fu invece un famoso skipper che, molti anni dopo, raccontò di aver incrociato il busto di un uomo che tagliava l’acqua come fosse una prua, al largo della Spagna in direzione Gibilterra. Per l’esattezza quell’anomalo incontro era avvenuto a poche miglia da Moraira.