Monica Barbieri
20 settembre 2015
Da alcuni giorni sulla colonna di destra di questo mio blog compare la bella animazione di un orologio che scorre e, ad ogni minuto-secondo, indica che l’ora di questo preciso istante è adesso, non un attimo prima e nemmeno uno dopo, né ieri né domani, né indietro né avanti, non innanzi né poi. Questo:
Sono grato a Maddalena Dalla Torre, che non so dove l’abbia trovato girovagando nella rete e, trovandolo, le è sovvenuto potesse essere di mio gradimento, e a Daniela Mugelli, impareggiabile eminenza grigia di questo blog, sminuita appellandola scudiero, per averlo messo in evidenza lì nella colonna di destra. (continua…)
Tags: Monica Barbieri, Thich Nhat Hanh
categorie: Considerazioni | Nessun Commento »
29 settembre 2012
Per quanto ne so – e mi piacerebbe essere smentito – nei giornali, ma anche nelle case editrici e nelle tipografie più grosse, la figura del correttore di bozze è scomparsa o in via d’estinzione. Forse qualche giovane lettore ignora anche chi fosse, che ruolo avesse, cosa facesse.
Essendo anch’io sulla strada del tramonto, ed anzi già rottamato e fatto scivolare senza scivoli alla stagione dei remi in barca o della racchetta appesa al chiodo, mi sento in dovere, nei confronti di questo giovane lettore, di lasciargli testimonianza, di regalargli una memoria che, se sarà premuroso, potrà conservare e custodire per sé e per il prossimo, impedendo così che si perda traccia di un’estinzione.
Il correttore di bozze, dunque – deve sapere il mio giovane lettore –, era una persona a cui era affidato il compito, subito prima di andare in stampa, di rileggere qualsiasi cosa venisse pubblicata, onde evitare che errori, refusi, incongruenze rimanessero nel testo per distrazione dell’autore, del dattilografo, del linotipista.
Ho scritto «subito prima di andare in stampa», ed un buon correttore di bozze che stesse rileggendo avrebbe da obiettare che il suo lavoro sarebbe potuto intervenire anche molto prima, vale a dire subito dopo la composizione del testo, quando esso è ancora solo in colonna e non ancora impaginato, ovvero sia una lunga strisciata di righe, senza le interruzioni che il salto di pagina costringe potendo creare slittamenti o brutture – vedove, mozzini e disallineamenti – che vanno anch’essi eliminati.
(continua…)
Tags: Francesco Recami, Georges Steiner, Giuseppe Barbieri, Gwyneth Paltrow, José Saramago, Monica Barbieri, Orazio Pugliese, Sebastiano Timpanaro
categorie: Senza categoria | 5 Commenti »
3 maggio 2010
Prima o poi dovrò cimentarmi con generi letterari da me ancora non battuti. Il romanzo, come suggerisce mio padre e pretende il mio editore. Ma anche l’omelìa, la requisitoria, la filippica, la predica, il sermone, l’orazione, il comizio, il verdetto, la sentenza, l’arringa, la commemorazione e magari la preghiera o le preci. Non per cambiar mestiere o ravvedermi in punto di morte, ma solo per star dietro a Raymond Queneau e ai suoi fantastici Esercizi di stile che in caso di diluvio universale vanno assolutamente salvati. Grazie Monica di avermelo fatto conoscere.
Tags: Monica Barbieri, Raymond Queneau
categorie: Aforismi | Nessun Commento »
30 aprile 2010
Il ḥammām nella moschea Hassan II a Casablanca, Marocco.
Fusia (o Fousia, non ho ben capito) che in marocchino sta ad indicare un fiore presumo color fuxia, mi stira le camicie, mi rammenda i calzini e questo comporterà inevitabilmente una ulteriore scriteriata richiesta da parte della ricorrente. Fusia (o Fousia) ha tre figli, ed uno si chiama Amin, e sentirlo parlare al telefono sembra abbia studiato a Yale, anche se usa l’italiano e non l’inglese. Se gli andrà bene farà il cameriere, essendo figlio di una immigrata extracomunitaria, mentre un cretinetto qualunque che biascica le parole e sa solo cos’è una playstation finirà avvocato o giornalista solo perché sua madre va a prenderlo a scuola col suv parcheggiandolo in terza fila prima di lasciarlo a casa per poter lei andare dal parrucchiere o a farsi la manicure. Coraggio, Amin, affila i denti.
Con Fusia – ho deciso, la chiamo così – qualche giorno fa si parlava di civiltà. Ho dovuto spiegarle la parola, e non è stato poi così facile, ma lei, che è intelligente, ha capito, anche se io non son stato tanto bravo. Dopo aver fatto la doccia mentre lei mi aveva cacciato dalla mia stanza per poterla pulire, le ho detto che arabi, giapponesi e finlandesi (più in generale ugrofinnici) sono civili, mentre noi occidentali, europei, italiani, cattolici non lo siamo, o almeno lo siamo meno, o almeno non lo siamo meno nel campo specifico che sto per trattare.
(continua…)
Tags: Alexander Lowen, Friedrich Nietzsche, Fusia, Gregory Bateson, James Hillman, José Saramago, Monica Barbieri, Nessuno, nihilismo, Oliver Sacks, Pasquale Mennonna, Robin Williams, Thich Nath Hahn, Ulisse, zero
categorie: Articoli | 2 Commenti »
28 aprile 2010
John Baskerville
Alle presentazioni di Sempre più verso Occidente, il direttore editoriale della Baskerville Maurizio Marinelli in genere spende qualche minuto a spiegare che la casa editrice porta quel nome in onore a John Baskerville, il tipografo che nel Settecento, oltre a inventare l’omonimo splendido carattere con cui è stato impresso il mio libro – a suo dire – inventò l’editoria moderna, sottraendosi alla tradizione di chi pubblicava su commissione, fino, pare, ad esser ucciso dai creditori.
Avendo frequentato le aule in cui peripatetica Umberto Eco, Maurizio narra di questo e d’ogni altra cosa in un modo tale che l’interlocutore non può non ascoltarlo, resta quasi incantato e, per catturar l’attenzione, non ha bisogno dei suoi occhialoni tondi e neri, che pur lo fanno d’attirar lo sguardo. Quando parla di Baskerville precisando che non è né il mastino di Conan Doyle né il Guglielmo protagonista de Il nome e la rosa, Maurizio trasuda e trasmette una passione – quella che per hobby gli fa fare l’editore, occupandosi, per campare, di tutt’altro – che si sente nasce in tipografia, fra odore di piombo e ammoniaca, fra colate di metallo e spessori e ruvidità della carta. Perciò mi piacerebbe un giorno portarlo nella bottega di Antonio Rigol, restauratore di libri antichi, affabulatore conviviale, mente spropositata, voce inebriante, raffinato cuoco e somellier, sicuramente altro che ora non ricordo.
(continua…)
Tags: Antonio Rigol, Arthur Conan Doyle, Giulio Giannini, Guglielmo da Baskerville, Maurizio Marinelli, Monica Barbieri, Umberto Eco
categorie: Suggerimenti | 1 Commento »
20 marzo 2010
Alla memoria di Luciano Morini
«… ognuno è l’ebreo di qualcuno…»
Primo Levi
Se non ora, quando?
Come si chiamava?
È curioso, non lo ricordo più, ancorché siano passati così pochi giorni. O forse non l’ho mai saputo. Non me l’ha detto. Presentazioni ufficiali non ce n’erano state. Neanche il gruppo iniziale della compagnia di quella sera era di lunga data.
Dorotea era sua cugina. Bellissima lei con quelle ciocche di capelli grigi sparpagliate fra pennellate bionde su una tela di seta castana. Una tela raccolta dietro la nuca, la semplicità che si trasforma nel sofisticato, nel solenne.
Marc Chagall, Il violinista
Tags: Alon Hubsch, Andrea Pugliese, Balù, cugino, Dorotea, ebreo, Erica Pugliese, Gerusalemme, Israele, Letizia Livi, Luciano Morini, Lucio Gentili, Marco Magrini, Monica Barbieri, nemico, pace, Primo Levi, semplicità, Shimon Perez, solennità, tela, telefono azzurro, Tiziana Pisani, Yasser Arafat
categorie: I miei libri | Nessun Commento »
18 marzo 2010
Tags: Cristiana Schillaci, I Gufi, La sonata a Kreutzer, Le Sieci, leggere, Lev Tolstoj, Lucia Tumiati, Ludwig van Beethoven, marmellata di fichi, Monica Barbieri, R4, salvati, scrivere, sommersi, sopravvivere, Suicidio, vivere
categorie: I miei libri | Nessun Commento »
12 marzo 2010
A Monica, contro ogni evidenza
Si precipitò allora in un negozio di libri del centro e, con un certo stupore del commesso, ordinò due volumi di un dizionario enciclopedico della lingua italiana. Poi passò da un vecchio amico che lavorava in una tipografia e lo pregò di spaginargli quei due vocabolari. Anche l’amico, come il commesso, lo guardò con aria stupita, ma non gli fece neanche una domanda. Era basso e dall’aspetto fragile, ma sembrava un rude boscaiolo quando sfasciò le due copertine di cartoncino telato. I volumi, ancora rilegati, finirono l’uno accanto all’altro sotto una potente taglierina che non sembrò faticare molto per affondare la lama nelle oltre duemila pagine dopo che il linotipista l’ebbe allineata a pochi millimetri di distanza da dove partiva l’inchiostro.
Tags: Amleto, Amore, Arunde, Beatrice Passani, Charles Darwin, dizionario, Domitilla Marchi, domopak, Erasmo da Rotterdam, Erica Pugliese, Esther, Eugenio, Fedor Dostoevskij, felicità, follia, Gabriel Garcìa Marquez, gelosia, geografia, Giove, Giuseppe Barbieri, Hieronymus Bosch, Horatio Nelson, I tetti rossi, illusioni, Italo Calvino, Jorge Luis Borges, Joseph Conrad, Joseph Roth, Lemming, lettere, Lev Tolstoj, Lucia Tumiati, Ludmilla, Maurits Cornelis Escher, Maurizio Frosecchi, Monica Barbieri, Monticiano, Napoleone Bonaparte, nebbia, ospedale psichiatrico, parola, Patrick Suskind, Platone, poste, Primo Levi, ragnatela, Robert Musil, schizofrenia, Shakespeare, Thomas Alva Edison, Thomas Mann, tradimento, Venezia, zuzzerellone
categorie: I miei libri | 1 Commento »