Les jeux sont faits, rien ne va plus
10 aprile 2010Mi han detto: «Voglio proprio vedere se hai il coraggio». Altri, con aria di sfida: «Coraggio, fallo!» La stessa persona: «Sei un codardo». Li lascio parlare. Ognuno ha diritto di dire la sua e forse anche un motivo per farlo. Non voglio entrare nel merito della questione, riprendere il tema della paura e dell’azzardo, specularci sopra discettando di ciò che si guarda in faccia o sull’orlo di un baratro, neppure di come le luci di una camera di rianimazione possano abbagliare, né di come un cane possa percepire che più oltre di là c’è solo il precipizio, o di quattro balordi pronti a massacrarti solo perché hai sorriso, né tornar sulla questione se sia più comodo e sicuro restarsene o andare via. Sarebbe fiato sprecato, quando non c’è voglia di capire.
Ai primi, però, a coloro che scherzosamente mi hanno punzecchiato chiedendomi appunto «Voglio proprio vedere se hai il coraggio», rispondo come si dice a poker: «Vedo».
Quello che vedete è il ballo tra Nalda Bertolini e me alla cena per festeggiare la sua pensione. «Sei un gran bravo direttore – mi ha detto alla fine – ma come ballerino non vali proprio niente». Ed è andato così l’ultimo giro di valzer. Les jeux sont faits, rien ne va plus.