Paolo Maggi

Il libro sul Movimento studentesco fiorentino

25 agosto 2016

La copertina di "Concentramento ore 9"

Paolo Maggi, ex segretario di redazione de l’Unità a Firenze e attuale presidente dell’associazione “Ciclostilato in proprio”, che riunisce i miei più o meno coetanei militanti o anche solo aderenti al Movimento studentesco fiorentino negli anni Settanta, nella puntuale e affettuosa newsletter al suo indisciplinato gregge informa che è finalmente pronto il libro contenente le ricerche fatte su di noi, sui documenti che possedevamo, in buona sostanza su chi fossimo e cosa volessimo.

Il libro si intitola Concentramento ore 9, scritto con gli spazi com’era uso fare alla fine dei volantini per dare appuntamento agli studenti delle scuole medie superiori fiorentine generalmente in piazza San Marco o in altri luoghi nevralgici della città, dai quali sarebbe partito, all’incirca a quell’ora, un corteo che avrebbe sfilato per le vie a manifestare la protesta per un delitto delle Brigate rosse; per la strage fatta da un terrorista nero; per solidarizzare con chi in altri paesi era oppresso, privato delle libertà, sotto invasione straniera; per introdurre nei codici norme più sensibili ai diritti civili ed in particolare ai bisogni delle donne; perché il ministro della pubblica istruzione, o in sua vece il Parlamento, introducessero significative correzioni all’impianto con cui era organizzata la scuola italiana e cioè la rendessero capace di accogliere davvero tutti i ragazzi, discriminandoli meno al loro interno per l’appartenenza a un censo anziché a un altro – a una classe anziché a un’altra avremmo detto all’epoca rifacendoci a Marx –, preparandoli davvero a un mestiere che consentisse di aver di che vivere e la dignità della professione intrapresa così come del dovuto per il fatto di esercitarla, ma più che altro a pensare con il proprio cervello avendo in mano gli strumenti della conoscenza indispensabili a farlo.

(continua…)

Ciao Gabriele

22 aprile 2010

Alla festa nazionale de l'Unità, Tirrenia, Pisa, 1981. Da destra: Myosotis, cioè ricordati di me, perché non mi ricordo il suo nome; Gabriele Capelli; Vanja Ferretti, all'epoca inviata de l'Unità, poi caporedattore prima di me, di Rocco Di Blasi e di Giuliano Musi de l'Unità di Bologna; Marco Ferrari; direi un giovanissimo Luciano De Majo; Paolo Maggi ed io.

Non sono mai stato attento alle ricorrenze. Oggi poi che le mie agende son quasi tutte andate in tilt nell’indecisione fra carta e chip… Così di mio non mi sarei ricordato che oggi è il sesto anniversario della morte di Gabriele Capelli. I neanche più  tanto giovani colleghi rimasti all’Unità di Firenze, che pur son parecchio distratti su molte cose, come spiegavo qualche giorno fa a Wladimiro Frulletti, se lo sono invece ricordato e li ringrazio o mi complimento con loro.

(continua…)