Disarmata
29 luglio 2010Se avessimo la parola, se possedessimo il linguaggio, non avremmo bisogno di armi.
Ingeborg Bachmann
Letteratura come utopia, Milano, Adelphi, 1993, p. 16
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Se avessimo la parola, se possedessimo il linguaggio, non avremmo bisogno di armi.
Ingeborg Bachmann
Letteratura come utopia, Milano, Adelphi, 1993, p. 16
A Monica, contro ogni evidenza
Si precipitò allora in un negozio di libri del centro e, con un certo stupore del commesso, ordinò due volumi di un dizionario enciclopedico della lingua italiana. Poi passò da un vecchio amico che lavorava in una tipografia e lo pregò di spaginargli quei due vocabolari. Anche l’amico, come il commesso, lo guardò con aria stupita, ma non gli fece neanche una domanda. Era basso e dall’aspetto fragile, ma sembrava un rude boscaiolo quando sfasciò le due copertine di cartoncino telato. I volumi, ancora rilegati, finirono l’uno accanto all’altro sotto una potente taglierina che non sembrò faticare molto per affondare la lama nelle oltre duemila pagine dopo che il linotipista l’ebbe allineata a pochi millimetri di distanza da dove partiva l’inchiostro.