Inconfessabili lacune
4 agosto 2014Sui giornali di ieri, domenica 3 agosto – Repubblica e Corriere, intendo, a riprova dell’esistenza della casualità – sono state raccolte due illustri testimonianze di chi ha faticato o ha rinunciato a leggere Alla ricerca del tempo perduto di Marcel Proust.
Una delle due è quella di un giornalista che per me è sempre stato un faro nella notte, Piero Ottone, maestro di aplomb e understatement, azzeccate parole straniere al posto delle quali esiste senz’altro un’alternativa italiana, ma di cui, a differenza di meeting e location, merita servirsene.