All’indirizzo http://www.regione.toscana.it/regione/multimedia/RT/documents/2010/03/26/e471cc41366bf0ba212b55f656e714e9_retribuzionidirigentifebbraio2010.pdfsi può sapere quant’è, ancora per poco, il mio stipendio lordo (Ne allego il pdf, dovesse un giorno esser soppresso il sito della Regione).

- La homepage del sito istituzionale di Regione Toscana
Se n’è servito l’avvocato della mia quasi ex moglie per convincere il giudice a spremermi ben bene e farmi boccheggiare più di quanto non voglia il mio enfisema polmonare. È trasparenza amministrativa e fa bene la Regione Toscana a metterci in piazza, mica come fa la massoneria con le sue liste degli iscritti alle logge. Peraltro pubblica anche i nostri curriculum, dai quali si evince facilmente se sappiamo fare o meno il nostro mestiere.
La qualifica di direttore non è valutata nella definizione dei minimi sotto i quali gli editori non possono andare nei rapporti di lavoro con i loro giornalisti, così come previsto dal Contratto nazionale. L’ultima “pesata” è quella d’un caporedattore che, altre indennità a parte con cui va ben oltre questa cifra, ha diritto ad almeno 2.404 euro netti al mese.
Ai direttori delle Agenzie di informazione della Giunta e del Consiglio vien chiesto per legge, oltre che di fare i direttori, di svolgere anche tutte le mansioni di un dirigente regionale, comprese tutte quelle beghe che si traducono in decreti e de-cretini, coi quali è facile scivolar nel mirino della Corte dei Conti o della Magistratura, magari per una svista, un’incomprensione complessiva della legge. Ma il loro compenso – considerato che dal lordo van giustamente tolte alla fonte le tasse ed ogni altro balzello, evitando così qualunque forma di evasione fiscale che insieme all’esercizio del voto e al rispetto del codice penale è ciò che ci trasforma in appartenenti a una comunità chiamata Stato, assomigliante al Leviatano di Hobbes – nemmeno sfiora quello che in una qualunque redazione percepisce il più giovane dei caporedattori. (continua…)