Lo sguardo di Rita
4 maggio 2010Alla presentazione di Sempre più verso Occidente allo Spazio di via dell’Ospizio di Pistoia il 22 aprile 2010, l’inesorabile telecamera di Rita Betti.
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Alla presentazione di Sempre più verso Occidente allo Spazio di via dell’Ospizio di Pistoia il 22 aprile 2010, l’inesorabile telecamera di Rita Betti.
Molti anni fa, in una “Bustina di Minerva” su l’Espresso, Umberto Eco scrisse un pezzo che avevo ritagliato ma non so più dov’è, forse nella casa che ho comprato con la fatica d’una vita eppur più non m’appartiene avendo provato io un sentimento ambiguo ed avendo ceduto alla malattia (tranquilli, non è leucemia!). L’articolo parlava della crescita dei “canali” mediali. Sostanzialmente diceva che quando c’era solo Rai 1 in bianco e nero, trattandosi di un solo canale, in mezzo a qualche porcata, poteva finirci dentro, o passarci attraverso, anche ottima roba. Dovevi riempire un palinsesto di 12 ore, perché a mezzanotte compariva una splendida sigla con non ricordo più quale musica e un’antenna che svettava nel globo di una globalizzazione appena in fieri, e fino al mattino seguente, niente zapping. Ho accennato a quell’epoca televisiva in un altro blog intitolato Fare tv.
Sono, ancora per poco, un uomo di potere: ho quattro segretarie. In realtà fanno le segreterie di redazione e lavorano per 17 giornalisti e 13 redattori web, non solo per me. Meglio: con me. E nessuna che si sia mai seduta sulle mie ginocchia. Una di loro, la Rita, qualche giorno fa mi ha mandato un commento a un post del blog gulp gasp, che mi son rifiutato di pubblicare, censurandola, e spiegandole perché lo facevo. Questa mattina, mi ha spedito un messaggio di posta elettronica. Io le ho chiesto se voleva che lo mettessi sulla piazza telematica e lei ha detto sì, senza farci neanche dell’editing. È comprensivo di un link a youtube perché ormai tutta la redazione di Toscana Notizie è multimediale.
Lo pubblico così come mi è arrivato:
…disse il maestro “ti auguro di avere i punti di vista delle rane”
Da pochi giorni in ufficio siamo senza Nalda. È andata in pensione. Beata lei. In dieci anni di lavoro, Nalda ed io abbiamo litigato non so quante volte, e qualche volta sono stato sicuramente ingeneroso con lei. Di lei apprezzo la fedeltà, le premure, la discrezione. La pensavamo e la pensiamo in maniera diversa, ma questo non ci ha impedito di cooperare e raggiungere buoni risultati. Se ho messo in piedi una macchina da guerra che si chiama Toscana Notizie, capace – come riconosciuto dalla maggior parte dei cronisti che hanno avuto a che fare con noi – di fare dell’ottima informazione istituzionale e finalmente “un” sito – www.regione.toscana.it – che concentra in sé l’autorevolezza del Corriere della Sera e della Treccani, lo devo alle persone che hanno collaborato con me. Sono tutti intorno a Nalda, in Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze, detto anche il palazzo dei Bischeri,a festeggiare la sua meritata pensione. Grazie a tutti, colleghi.