Wozu dichter?
11 luglio 2010
Ci sono amici con cui si può stare ore a parlare. Anzi: ad ascoltarli. E, anche se in alcuni momenti il loro bisogno di parlare risulta leggermente patologico, davvero rispondente al solo loro bisogno di parlare, di avere un pubblico dinanzi ed orecchie senzienti, ciò che si apprende, ciò che giunge, ciò che si incamera, ciò che si sente, è nutrimento, salute, ricchezza. Questo avviene in particolare con le persone che hanno molto vissuto o molto pensato.
Sono due doti indispensabili a scrivere un libro: bisogna aver di che scrivere, non solo saperlo fare, e il più delle volte ciò deriva principalmente dall’aver vissuto o pensato. Orbene, vi son persone che anziché trasferire quel vissuto e quel pensiero sul foglio di carta, lo consegnano alla parola, al dialogo, alla conversazione e possono andare avanti per ore, giustappunto tenendo desta l’attenzione e l’udito di chi hanno di fronte.