Manoscritti
24 ottobre 2010Nell’arco di poco tempo mi sono trovato a confrontarmi con altri che come me hanno la penna facile o, almeno, sembrerebbe di capire, con altri che come me godono di più dinanzi a un foglio di carta bianca che può essere imbrattato riempiendolo di segni ai quali per convenzione diamo il significato di parole, dicendoci che messe una in fila a quell’altra formano un discorso e questo ci dice qualcosa, ci narra qualcosa, fa, insomma, in qualche maniera letteratura.