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17 settembre 2012Quando dirigevo l’ufficio stampa della Regione Toscana – l’agenzia di informazione non era ancora nata e stavo lavorando per crearla, acconsentendo anche all’insensato, sciagurato e confindustriale articolo di legge che prevede la nomina di un direttore con contratto a tempo determinato che scade a fine legislatura, come se i giornalisti maturassero una pensione nel breve arco di un quinquennio, alla stregua dei politici che si avvalgono della loro professionalità – mi fu chiesto di adoperarmi per salvare un’emittente radiofonica unica nel suo genere. Si chiamava Radio Montebeni e trasmetteva solo musica classica senza neanche un filo di pubblicità: solo Mozart, Bach, Beethoven, Scriabin, Dvořák, Smetana e Grieg.